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Le Guide di Foggia Reporter: Troia

Troia – Il suo dolce ricorda il rosone della Cattedrale e il suo vino nero la sua storia: la città del romanico pugliese.
Dietro il suo nome si cela una vicenda mistica, intrisa di mistero e potere. Un tempo, Troia, nota come Aecae, fu glorificata da Fabio Massimo e Settimio Severo, celebrata da Livio e Strabone, proprio lei che fu il centro militare più celebre del Mezzogiorno, connessione forte e sicura alla politica della Magna Grecia e linea di demarcazione tra Occidente ed Oriente. Forse è questo il nesso con la città achea del cavallo. Troia allude all’abbondanza, alla pienezza di un paese fiero e potente.

Il rosone visto all’interno della Cattedrale – Ph. Credit: Variblog

Il paesaggio circostante delinea la figura di una Puglia autentica, bella e fresca, un’immagine che riconduce al mondo classico quanto moderno di un luogo ammirato e contaminato da chiunque agognasse dominarla: i vitigni lungo l’Appia Traiana si intrecciano ai girasoli della Via Francigena così come si accavallano storie di re, cavalieri e viandanti. Come si giustifica, dunque, la presenza del romanico pugliese? Troia, famosa allora come oggi, soprattutto nelle epoche più buie, fu travolta da un ciclone artistico-culturale.
I bizantini si videro strappare dalle mani un nucleo cristiano di tutto rispetto a favore del dominio del tedesco Enrico II, consolidato con l’intervento dell’immancabile Puer Apuliae. All’epoca, il rosone e il resto delle architetture ecclesiastiche facevano già capolino tra le eccellenze artistiche.

Chiesa di San Basilio Magno – Ph. Credit: Edoardo Moruzzi

Troia, infatti, ha una rete culturale di grande pregio, non solo nell’archeologia classica, ma anche nella storia imperiale. Mura di palazzi ed edifici assistettero a scontri e disfide di crociati, aragonesi e, per finire, Borboni.
La Cattedrale, in primis, insieme alla Chiesa di San Basilio Magno echeggiano nel silenzio delle grandi volte marmoree gli Exultet dei crociati, una suggestione sprigionata dallo spirito di flagellanti ed indulgenti nella Via Crucis della Settimana Santa.

La Passionata – Ph. Credit: Di Testa e Di Gola

Tesori astratti ed immateriali, patrimonio popolare che si unisce al valore incommensurabile dei reperti del Museo Diocesano con le architetture del Palazzo di Città e di Palazzo d’Avalos, dove qualcuno dice di aver avvistato il fantasma del Marchese.
Una grande tradizione si che si affianca al pregio enogastronomico: il nero di Troia. Tra scaldatelli e Passionata, i palati dei troiani sono raffinati in quanto ogni prelibatezza è unita al sapore trionfale delle uve “ruvesi” dal sapore dolciastro, fruttato di more e liquirizia e dal color rubino, rosso intenso tendente al nero come il sangue dei grandi temerari diomedei. Sapori e profumi che nella tradizione racconta di storia e della terra di questa fantastica gente.

Fonte: pp.63-69, Fonseca, C. D., “Cattedrali di Puglia: una storia lunga duemila anni”, M.Adda, 2001.
pp. 111 – 123, Di Cagno, G., “Puglia paleocristiana e altomedievale V”, Edipuglia, 1990.

Michela Serafino

Operatore culturale nei sistemi turistici e 30 anni di "pugliesità". Fin da bambina ho osservato con curiosità le meraviglie dell'arte. Decidendo di fare della mia passione una professione, sono volata via da Foggia per laurearmi in Scienze dei Beni Culturali e specializzarmi in Turismo, territorio e sviluppo locale presso la Bicocca di Milano. Con i miei primi passi nei musei, ho capito il valore della condivisione del bello con la società.... mai quanto nella mia regione! La mia mission? In quanto educatore museale e guida turistica, ciò che adoro di più è convertire i disinteressati al piacere della scoperta nei musei e alla bellezza della mia città. Il territorio trama con le sue risorse attraverso metodi di comunicazione 4.0 e web marketing (SEO, Socialmedia,...), tali da apportare il giusto contributo alla promozione culturale e turistica, ed io ci sono dentro. Rivolgendomi sia a giovani che ad adulti tra attività e laboratori, i miei racconti si rivolgono a chiunque abbia voglia di conoscere la Puglia, in particolare la Daunia. Il mio cavallo di battaglia? Progettare ed organizzare eventi culturali coordinando, tramite i media, strutture, associazioni ed infrastrutture necessarie per la mobilità e l'ospitalità. Adoro viaggiare, ma soprattutto appassionare della mia terra.

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