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L’arte nel Tavoliere delle Puglie: da Cerignola a San Severo

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Il Tavoliere delle Puglie, si sa, è uno scrigno di meraviglie agricole e tesori enogastronomici, anche se il suo valore aggiunto si accompagna alla magnificenza di Cerignola e San Severo tra palazzi e cattedrali costeggiate alla campagna.

Rosone ad undici petali – Cattedrale di Troia

Ciò che più suggestiona del Tavoliere delle Puglie è la semplicità: un luogo che rimanda immediatamente all’antico tra rovine nascoste dai campi di grano e ruderi piantati qua e la, quasi a dimostrare che il grano fosse l’unico protagonista. Salapia, ad esempio, è tra le evidenze archeologiche più significative del territorio; una città fondata alla fine del I secolo a.C. ed abbandonata solo nel XV secolo d.C in testimonianza della memoria agricola del territorio. Quanta storia in un solo sito! Tuttavia, non è solo l’archeologia o la Puglia imperiale a meravigliare i turisti che di anno in anno si soffermano incantati dinanzi alle bellezze del Tavoliere delle Puglie, ma anche l’imponenza dell’arte romanica e barocca attraverso architetture che dominano lo scenario semplice e rurale di un territorio abbandonato per decenni al pascolo di mandrie e greggi. S’immagini la natura selvatica crescere rigogliosa sul bianco della pietra di alcune cattedrali o sul marmo verdastro di qualche palazzo fiancheggiato ad un tratturo.

Piano delle fosse – Foggia post 1731

Il terremoto del 1731 fece da spartiacque per la storia della Capitanata sia dal punto di vista architettonico che urbanistico e, dunque, da volano per la costruzione di nuovi edifici e l’ampliamento dell’abitato. L’occasione per realizzare opere di grande prestigio, che però causò anche una forte commistione di stili. Soprattutto le diocesi locali, molto interessate al mantenimento delle sedi del centro, mirarono al recupero e alla ricostruzione di conventi, chiese e monasteri in stile romanico commissionandosi ad artisti ed architetti di grande prestigio. E così altari e cappelle di chiese appartenenti al X secolo d.C. furono arricchite affreschi e decorazioni rococò. Un fenomeno che coinvolse la maggior parte dei monumenti presenti nel Tavoliere delle Puglie come San Severino o San Lorenzo in pietra garganica e Santa Maria della Pietà a San Severo, una delle arterie più importanti del Tratturo Pescasseroli-Candela, il cui motivo giustifica anche l’estro artistico in opere civili come il Teatro Real Borbone, di uno dei più antichi del Mezzogiorno. La presenza in città di famiglie nobili e più abbienti, come i Di Sangro a San Severo e i Marcadante a Cerignola, determinano la costruzione di palazzi di importanza socio economica per l’epoca e storica ai nostri giorni. Palazzo Coccia è una delle dimore più importanti in quanto è esempio di architettura vanvitelliana in tutta la Puglia.

Palazzo Pavoncelli – Cerignola

Seppure tra il capoluogo ed altri comuni si ospitano autentici cimeli artistici, Cerignola e San Severo ospitano una maggior numero di opere religiose e civili in merito. Non a caso, il prestigioso titolo di città d’arte nella Provincia di Foggia ricade proprio su loro due.

Fonte: Amato, A., “Foggia: Capitale del Barocco”, Fondazione Banca del Monte Domenico Ciniscalco Ceci – Foggia, 2012.

Defazio, L., Di Liddo, I., “Palazzo Coccia a Cerignola”, Centro Regionale dei Servizi Educativi e Culturali, 2007.

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