Scioglimento dei ghiacciai e innalzamento del mare: quali rischi per la provincia di Foggia
Manfredonia, Lesina, Zapponeta e Margherita di savoia riscgiano di finire siott'acqua. Ma gli esperti precisano che questi scenari riguardano un orizzonte temporale molto lungo, che va da decenni a secoli.

FOGGIA – Lo scioglimento dei ghiacciai e delle grandi calotte glaciali, in particolare quella dell’Antartide occidentale, rappresenta una delle minacce più serie a livello globale per le aree costiere. Secondo uno studio pubblicato sulla rivista scientifica PNAS e ripreso da diverse testate nazionali, il collasso parziale o totale della calotta antartica potrebbe portare, nel lungo termine, a un innalzamento del livello dei mari di diversi metri. Per l’Italia, e in particolare per la Puglia, questo fenomeno potrebbe avere conseguenze rilevanti sulle zone pianeggianti della costa. Se le proiezioni più estreme si realizzassero, vaste aree costiere potrebbero trovarsi a rischio di inondazione. In provincia di Foggia, i territori più esposti sono quelli lungo il basso Tavoliere e le coste del Golfo di Manfredonia.
Le città e i comuni costieri a maggiore rischio, secondo le simulazioni e l’altimetria locale, includono:
- Manfredonia, soprattutto le zone portuali e le aree pianeggianti;
- Margherita di Savoia, con le sue saline e la piana costiera;
- Lesina, in particolare l’area lagunare;
- Zapponeta, lungo la costa tra Manfredonia e il Gargano.
Altre località del Gargano, come Vieste e Rodi Garganico, risultano meno vulnerabili grazie alla morfologia più elevata, ma alcune spiagge e bacini costieri possono comunque risentire di erosione e innalzamento del mare. Gli esperti precisano che questi scenari riguardano un orizzonte temporale molto lungo, che va da decenni a secoli, a seconda dell’intensità dei cambiamenti climatici e della velocità di scioglimento dei ghiacciai. Già nel corso del XXI secolo, tuttavia, sono attesi innalzamenti progressivi, seppur di portata inferiore, con possibili effetti sulle infrastrutture costiere e sulle aree agricole basse. (foto ANSA)