Guglielmo e Pellegrino: ecco la storia dei compatroni di Foggia

I santi Guglielmo e Pellegrino sono i compatroni di Foggia dauno insieme alla Vergine Maria dell’Iconavetere. Conoscete la loro storia?
Ai due santi è dedicata una particolare chiesa del capoluogo dauno nel Rione dei preti. Ripercorriamo la loro storia grazie al libro “Storia di Foggia” di Leonardo Scopece.
Nel corso del XII secolo Guglielmo e Pellegrino arrivarono in città dall’Antiochia e le loro vicende portarono i foggiani, successivamente, a considerarli subito santi e compatroni.
Dei due non si hanno sempre notizie concordanti, sappiamo però che decisero di recarsi in pellegrinaggio a Gerusalemme. Secondo alcune fonti fu il figlio Pellegrino a chiedere al padre di recarsi in Terra Santa.
Il padre, in un primo momento titubante, acconsentì. Data la lunga assenza del figlio, Gugliemo, preoccupato, decise di porsi alla sua ricerca ammalandosi. Venne ricoverato nell’ospedale in cui il figlio si era fermato per prestare conforto ai malati.
Inizialmente, per paura che il padre lo riportasse a casa, decise di non farsi riconoscere, poi, notate le gravi condizioni di salute di Guglielmo, rese palese la sua identità.
Il padre, felice per aver ritrovato finalmente il figlio, guarì. Insieme decisero di tornare in Antiochia e donare ai poveri i loro averi. Decisero, inoltre, di visitare i più importanti luoghi sacri di Puglia, tra i quali il Santuario della Madonna Incoronata e, dopo aver fatto una breve sosta a Foggia, quello dell’Arcangelo Michele a Monte Sant’Angelo.
Tornati a Foggia, rimanendo colpiti e attratti dall’Iconavetere e dalla sua storia, decisero di rimanere in città per occuparsi dei più bisognosi. Nel periodo di permanenza a Foggia compirono anche alcuni miracoli.
Nel libro “Memorie della città di Foggia“, scritto dal Canonico Manerba, si legge che i due morirono il 26 aprile 1146.