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Foggia e il suo Quartiere Cattedrale: tra monumenti, eleganti palazzi e storie di fantasmi

Foggia – Possiamo definirla la zona del venerdì sera e del festival del cibo di strada. È il cuore della città, della movida e della storia religiosa e culturale del capoluogo dauno, il luogo che in questi giorni si sta preparando ad accogliere il tanto atteso festival dello street food, Libando. Stiamo parlando del quartiere Cattedrale.

Anche se non è un vero e proprio quartiere, per comodità definiamo così tutta quell’area del centro storico che si sviluppa nei pressi della Basilica Cattedrale di Santa Maria Assunta e che negli ultimi quindici anni è diventato il cuore della Foggia notturna. Con le luci del giorno è possibile ammirare quanto questa zona sia un potpourri di antichi e nobiliari palazzi settecenteschi, chiese barocche e rinascimentali e basse palazzine dai toni pastello.

Il nostro viaggio inizia da via Duomo, che come la maggior parte delle vie del centro storico ha origini settecentesche. Questa via che da tutti è conosciuta come “l’ingresso della piazzetta” (tutti almeno una volta ci siamo dati appuntamento all’inizio della piazzetta) che ci conduce a piazza De Sanctis, lì dove si erge la Cattedrale. Superiamo a sinistra l’”Altrocinema Cicolella”, che prima dell’apertura della “Città del Cinema” rappresentava il punto d’incontro per grandi e piccoli che volevano passare una serata sgranocchiando pop-corn davanti al grande schermo.

Nel cuore della piazzetta di Foggia

Sulla destra vediamo piazza del Lago con le sue tre alte palme che circondano una fontana di pietra. Questo slargo è legato al culto della patrona della città, la Madonna dei sette veli, di cui si celebra la festa il 22 marzo di ogni anno. Intorno alla piazza si sviluppano diversi palazzi antichi e dai toni pastello di fine 600, tra i quali citiamo Palazzo Saggese, una palazzina color grigio perla di due piani. Sappiamo che fu costruito nella prima metà del XVII secolo. Rimanendo su via Duomo, sulla sinistra vediamo snodarsi diverse viuzze caratterizzata da basse palazzine, molte delle quali richiederebbero lavori di ristrutturazione, come via Sant’Angelo, alla fine della quale fa capolino l’alta torre del Comune, e la caratteristica via le Maestre.

Continuiamo su via Duomo e ci ritroviamo in piazza De Sanctis. Fino al 500 era detta piazza Duomo, dopo aver cambiato diversi nomi, nel piano regolatore del 1894 si legge “piazza Cattedrale” e poi solamente nel 1917, in occasione del centenario della nascita di Francesco De Sanctis, è stata battezzata con il nome con cui la conosciamo oggi. Girandoci intorno ci rendiamo conto di essere letteralmente circondati da bar e pub ma alzando gli occhi notiamo la vera protagonista della piazza, la Cattedrale.

Costruita nel 1170, per volere del re di Sicilia Guglielmo il Buono secondo lo stile romanico-pugliese, con un elegante e sfarzoso campanile realizzato in stile bizantino, scopriamo da quanto scrive Alberto Mangano sul suo sito manganofoggia.it, che ospitò le viscere di Federico II, di Carlo D’Angiò, di Rinaldo di Durazzo Principe di Capua e di altri illustri personaggi i cui resti andarono distrutti nel disastroso terremoto del 20 marzo 1731.

Ricostruita poi seguendo il caratteristico modello della Cattedrale di Troia, oggi conserva la facciata romanica, mentre per il resto è un chiaro e meraviglioso esempio di arte barocca. La parte inferiore della facciata è caratterizzata da cinque archi, di cui quello centrale ospita il meraviglioso portale d’ingresso, mentre quelli laterali racchiudono due bifore su colonnetta. Tutta la base è inoltre impreziosita da capitelli in stile corinzio.

Continuiamo a camminare e via Duomo viene attraversata perpendicolarmente da via Arpi, sulla quale si possono ammirare con il naso all’insù splendide e antiche facciate di palazzi settecenteschi. Il primo che cattura la nostra attenzione è Palazzo De Vita – De Luca, del quale vi avevamo già parlato in un vecchio articolo. All’angolo tra le attuali Via Arpi e il Vico Peschi, incanta da sempre tutti con il suo aspetto antico e la sua aria romantica.

Alla scoperta di via Arpi, nella zona vecchia di Foggia

Decidiamo così di percorrere via Arpi. Macchine, clacson, negozi e locali di ogni genere si susseguono lungo questa strada che è la più antica della città e che fu scelta dall’imperatore di Svevia Federico II per edificare il suo suntuoso palazzo, punto d’incontro di artisti e letterati. Del palazzo oggi ci rimane il pozzo che vediamo svoltando a destra in piazza del Pozzo Rotondo o piazza Federico II. In realtà quella che vediamo è una scultura, fatta costruire in epoca fascista, che riprende le forme e le decorazioni di quello che con grande probabilità doveva essere l’antico pozzo medievale che un tempo faceva parte del sontuoso palazzo federiciano.

Sulla destra imbocchiamo via Pescheria, uno stretto vicolo che probabilmente risale all’epoca in cui venne costruito il palazzo di Federico II. Ci incamminiamo e raggiungiamo, al civico 9, un altro “gioiellino” del centro storico: la casa natale di Umberto Giordano. “Qui nacque l’autore di Fedora, Siberia, Chenier […] Foggia consacra nel marmo la gloria di Umberto Giordano”, così si legge nella riproduzione dell’epigrafe originaria posta davanti alla facciata del palazzo color ocra.

Piazza Purgatorio, lo slargo più suggestivo del centro storico

A questo punto decidiamo di tornare indietro e prendere via San Domenico, che pur essendo una stradina del centro storico delimitata da basse palazzine, è sovraffollata dalla presenza di numerose automobili che sostando rendono a volte anche difficile il passeggio in una delle zone forse più caratteristiche della città vecchia. Questa via ci conduce, infatti, davanti alla Chiesa di Santa Maria della Misericordia, conosciuta da tutti come “Chiesa dei morti”.

La chiesa più caratteristica e suggestiva di tutto il centro storico“, ci dice un signore sulla settantina che sta passeggiando. Come dargli torto. La caratteristica “Chiesa dei Morti” non è sempre aperta al pubblico e per visitarla bisogna rivolgersi alla bravissima guida autoctona Franca Palese che, tra storia e aneddoti, riesce sempre ad incantare i visitatori con le sue spiegazioni su questa misteriosa e affascinante chiesa di Foggia.

Ci troviamo in un luogo caratterizzato da ipogei sotterranei, leggende, chiese abbandonate e racconti misteriosi che rendono questa piccola e nascosta parte della città vecchia un posto allo stesso tempo suggestivo e anche un po’ macabro. Accanto alla chiesa si sviluppa poi piazza Purgatorio, un piccolo slargo avvolta da misteri e storielle di spettri. Concludiamo qui il nostro breve ma intenso viaggio alla scoperta di ciò che circonda la Cattedrale, con il desiderio di ritornare tra quelle strette e colorate viuzze ricche di misteri e storie per continuarvi a raccontare la bellezza della Foggia vecchia, troppo spesso sottovalutata.

Fonti: Wikipedia, manganofoggia.it, Storia di Foggia di Leonardo Scopece

Annarita Correra

Mi chiamo Annarita Correra, ho 28 anni, sono una giornalista pubblicista, una copywriter, content creator e cantastorie. Credo che la bellezza salverà il mondo e per questo la cerco e la inseguo nella mia terra, la più bella del mondo. L’amore per la letteratura mi ha portato a conseguire la laurea triennale in Lettere Moderne e quella magistrale in Filologia Moderna. Ho collaborato con riviste online culturali, raccontando con interviste e reportage le bellezze pugliesi. La mia avventura con Foggia Reporter é iniziata cinque anni fa. Da due anni curo la linea editoriale del giornale, cercando di raccontare la città e la sua provincia in modo inedito, dando voce e spazio alla cultura e alle nostre radici. Scrivo e creo contenuti digitali, gestisco la pagina Instagram del giornale raccogliendo e raccontando le immagini più belle delle nostra terra.

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