Vanity Fair contro Pio e Amedeo: la battuta su Ermal Meta andava evitata

Pio e Amedeo nell’occhio del ciclone dopo l’ospitata ad “Amici“, in prima serata su canale 5. Molte le critiche verso la gag comica dei due comici foggiani, in particolar modo dalla rivista Vanity Fair che scrive:
“Chiariamolo subito: i due hanno fatto della volgarità la loro cifra stilistica, del politicamente scorretto un’arma segreta ed è ovvio che non ci aspettassimo da loro battute sullo spread o la denuclearizzazione della Corea. E all’inizio, fra i riferimenti all’acqua benedetta di Maria e il ciuffo fonato di Gianni Sperti, la risata c’è pure stata. I problemi sono arrivati nella gag successiva, quando i due hanno iniziato a far girare fra i giurati il cestino delle offerte per una onlus creata ad hoc per sostenere le loro due famiglie. Avvicinandosi a Ermal Meta: «Dai, tu che sei arrivato dall’Albania con il gommone e ti abbiamo aiutato, sgancia un po’ di soldi». Arriva l’imbarrazzo, un’espressione di puro disagio da parte del diretto interessato: «Matteo, vedi che questi ragazzi sono bravi, non li cacciamo via», dicono Pio e Amedeo rivolgendosi direttamente a Salvini, ma ancora non è finita.”
“Sia chiaro. Nessuno parla di censura, ma semplicemente di buonsenso. È chiaro che da Pio e Amedeo non ci si potesse aspettare qualcosa di diverso. Forse la colpa è stata di chi ha pensato di invitarli, di astrarli dal proprio habitat per farli interagire in un contesto del tutto nuovo come la prima serata di Canale 5. Certe battute, anche per via del pubblico molto giovane del talent, potevano essere semplicemente evitate (d’accordo la battuta sulla pelata di Zerbi, ma quella sul gommone proprio nel giorno in cui 629 vite umane erano sospese nel Mediterraneo fra la vita e la morte?). Se non altro per il rischio che vengano emulate o, peggio, prese sul serio.”