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Le Guide di Foggia Reporter: San Marco La Catola

San Marco la Catola – Un boschetto, una diga, un castello, un santuario e il vicino Molise. Questa è la cornice di San Marco La Catola, uno degli alti paesi pugliesi di confine sui Monti Dauni.

Un borgo medievale, il cui toponimo ha origini da storie orientali.
Testimonianza dei legami che durante il Medioevo Federico II di Svevia ebbe con Gerusalemme, San Marco La Catola nacque dalla chiesa di San Marco, istituita sul Monte Sanbuco dai reduci della Sesta Crociata, liberati dall’imperatore svevo.

Gli stessi lo seguirono fino al torrente Catola e qui vi si stanziarono portando in dono il bassorilievo ligneo della Madonna bizantina di Josafat, la cui cappella cinquecentesca, sul cucuzzolo del paese, è ubicata nel Convento dei Frati Minori Cappuccini, che, per giunta, funse da dimora di passaggio di un giovane Padre Pio ai primi del ‘900.

Santuario della Madonna di Josafat – Ph. Credit: Max De Martinis

Srotolandosi irregolare in scoscesi c’nant, ripidi vicoli a gradoni, San Marco La Catola presenta varie altitudini in alcuni punti del nucleo urbano: 700 m a sud ovest, quasi 800 m qui, più di 900 m a nord e poi di nuovo giù con 570m là. Una giostra! Sarà questa l’origine dello jòc da Jalètt, il medievale torneo equestre della Jaletta che ogni estate in onore di San Liberato Martire, sotto i balconi delle case, vede in gara i sette rioni che da secoli attorniano un palazzo ducale del XIV secolo, comunemente noto agli abitanti come “Il Castello” dei Pignatelli, emblema del feudalità del paese, si pensi un po’, fino al 1800.

Vicolo di Corso Garibaldi – Ph. Credit: Michele Fascia

San Marco La Catola regala allegria, profumi e colori nei costumi e nelle usanze che si concretizzano nei ranatill e cauzun, prelibatezze di queste festività, la cui dolcezza sfocia nel ripieno di riso e ricotta o pasta di ceci.

La ritualità genuina raggiunge l’apice nella consacrazione dei sette sepolcreti della Cattedrale e in San Nicola di Mira,  due ammirabili chiese neoclassiche del ‘600. Non a caso, San Marco La Catola è uno dei Borghi Autentici d’Italia: i monumenti tracciano la testimonianza storica, trasformando questo paese in un luogo speciale, già solo per la sua natura.

Ranatill (casatiello dolce) – Ph. Credit: Loredanads

Dall’alto del paese si può godere di una visuale mozzafiato sia per la purezza dell’Oasi di San Cristoforo, al suono di merli e  falchi e alla vista di lepri e gatti selvatici, sia per il profumo delle erbe selvatiche del bosco, ciò che spiega la bontà del pancotto locale, dello spezzatino di agnello e cicoria e dei c’catill, rigorosamente fatti a mano, con il sugo di cotechino.

Località Brecciolosa nel Bosco di San Cristoforo – Ph. Credit: Michele Fascia

Dopo tutte queste pietanze, una passeggiata lungo i ruscelli del Fortore alleggerisce non poco ed emoziona moltissimo sapendo che quel Tratturo Regio Castel di Sangro – Lucera, ammirabile sin dalla Diga di Occhito, conduca fino al ponte dei Tredici Archi, traccia incancellabile delle vicende di brigantaggio.

Fonte: D’Amico, D., “San Marco La Catola: Mille anni di storia”, CreateSpace Independent Publishing Platform, 2018.

Michela Serafino

Operatore culturale nei sistemi turistici e 30 anni di "pugliesità". Fin da bambina ho osservato con curiosità le meraviglie dell'arte. Decidendo di fare della mia passione una professione, sono volata via da Foggia per laurearmi in Scienze dei Beni Culturali e specializzarmi in Turismo, territorio e sviluppo locale presso la Bicocca di Milano. Con i miei primi passi nei musei, ho capito il valore della condivisione del bello con la società.... mai quanto nella mia regione! La mia mission? In quanto educatore museale e guida turistica, ciò che adoro di più è convertire i disinteressati al piacere della scoperta nei musei e alla bellezza della mia città. Il territorio trama con le sue risorse attraverso metodi di comunicazione 4.0 e web marketing (SEO, Socialmedia,...), tali da apportare il giusto contributo alla promozione culturale e turistica, ed io ci sono dentro. Rivolgendomi sia a giovani che ad adulti tra attività e laboratori, i miei racconti si rivolgono a chiunque abbia voglia di conoscere la Puglia, in particolare la Daunia. Il mio cavallo di battaglia? Progettare ed organizzare eventi culturali coordinando, tramite i media, strutture, associazioni ed infrastrutture necessarie per la mobilità e l'ospitalità. Adoro viaggiare, ma soprattutto appassionare della mia terra.
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