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La Puglia dai mille volti tra misteri e leggende

Misteri e leggende fanno della Puglia, un luogo misterioso dai mille volti.

La Puglia ha qualcosa di magico. Oltre ai meravigliosi scorci, i diversi dialetti, le sfaccettature folkloristiche e le bellezze storiche; all’interno delle grotte dei suoi mari, la Puglia nascondi mille volti al’ombra degli ulivi e tra le distese di grano e papavero, il clima bucolico può diventare misterioso.

Alberobello, un paese dall’architettura singolare con case bianche e prive di malta per essere immediatamente distrutte in quanto “abusive”. Alcuni di questi, però, sono sopravvissuti al tempo e ai controlli del Regno di Napoli ed intere famiglie vi ci hanno abitato per decenni come in quella dei trulli siamesi, simbolo di una scissione familiare. Due trulli, appunto, stanno a simboleggiare come due fratelli si potessero dividere, pur abitando nella stessa casa, per l’amore travagliato nei confronti di una fanciulla.

L’amore infiamma anche la storia del merletto in pizzo di Fiandra, in realtà, nato in Puglia a fine ‘400 da una ragnatela caduta da un ulivo come gesto di Dio del voto di una ragazza di Bruges, Serena, promettendo di non amare più il suo innamorato in cambio della guarigione della mamma.

Merletto di Fiandra – Photo Credit: Visitflanders

E si sa, tra pizziche e tarantelle, l’amore in Puglia è un leit motiv intramontabile che dura tutto l’anno come a Vieste nell’incantesimo pagano di Pizzomunno e Cristalda che si accompagna a quello sacro di Noè (esatto, proprio quello dell’arca) e sua moglie Vesta, decidendo di approdare sulle coste del Gargano fino alla fine dei propri giorni dedicando una città in nome della moglie, appunto, Vieste.

The NIghtmare, Henry Fuseli, 1781

Se questa vicende siano vere o false, non è dato sapere così come l’esistenza onirica in tutto il tacco degli scazzamurrill o munachicchio che dir si voglia (dipende da quale parte di Puglia ci si trova), dispettoso folletto dal berretto rosso, disturbatore del sonno dei contadini capace di intrecciare le criniere ai cavalli. Alcuni diranno di averne visto qualcuno o addirittura di averne guadagnato anche dei soldi per avergli tirato via il cappello. Storie più veritiere come quella di Ginosa, ad esempio, che suggestionano solo all’idea di esser abitati da fantasmi di briganti come il giovane Giacobbe che con il suo esercito di fantocci assaliva nella controra tutti i viandanti carovanieri che s’imbattevano nei boschi.

Ora sta a voi se dormire tranquilli o meno in paesi dai quartieri storici  tra chiostri e vicoli ciechi dove aleggia l’eco di spiriti derivanti da racconti meno ignoti e legati ad una realtà, seppur trascorsa, ma ancora molto sentita in questi territori incastonati di castelli e masserie collegati in gallerie sotterranee a chiese e cappelle.

Fonte: Contino, M., “Puglia, misteri e leggende”, Artebaria Edizioni, 2014.

Photo Credit immagine di copertina: challenge.meyouhealth.com

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