Cultura

Le comete del ’72. Quando i cieli italiani smisero di essere sicuri

Nel 1972, l’Italia visse una sequenza impressionante di disastri aerei che sconvolsero il Paese e lasciarono aperti interrogativi destinati a durare nel tempo.

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FOGGIA – Ci sono anni che restano impressi nella memoria collettiva come ferite aperte. Il 1972 fu uno di questi: dodici mesi segnati da una catena di incidenti aerei che sconvolsero l’Italia, lasciando dietro di sé dolore, mistero e troppe domande senza risposta.
A mezzo secolo di distanza, Maurizio Tardio riporta in superficie quelle storie dimenticate nel suo libro L’anno delle comete alate (Santelli Editore, 2022). Un lavoro di scavo accurato e appassionato, dove il giornalismo d’inchiesta incontra la scrittura letteraria.

Tardio — foggiano, reporter di lungo corso — ricostruisce i fatti con il passo del cronista e l’occhio del narratore. Ogni disastro viene raccontato non solo per ciò che accadde, ma per ciò che rappresentò in un’Italia che cercava il progresso, spesso pagando un prezzo altissimo.
Non è un semplice elenco di tragedie, ma un viaggio tra documenti, testimonianze e silenzi, in cui l’autore intreccia il dolore dei sopravvissuti, le responsabilità istituzionali e la fragilità di un’epoca che guardava al cielo come simbolo di modernità.

La forza del libro sta nella scrittura sobria e partecipe, capace di restituire umanità alle cronache e senso alla memoria. Tardio dimostra un raro equilibrio: non indulge nel sensazionalismo, non giudica, ma interroga. Ogni pagina sembra chiedere al lettore di non dimenticare.

Con L’anno delle comete alate, Maurizio Tardio consegna un atto di memoria civile che va oltre l’aviazione e la cronaca: è un racconto sul Paese, sui suoi silenzi e sulla fatica della verità. E conferma l’autore come una delle voci più rigorose e sensibili del giornalismo narrativo del Sud.

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