La digitalizzazione per la crescita delle aziende
L’evento, organizzato da Confindustria Foggia, è stato patrocinato dal Garante per la protezione dei dati personali,

Non c’è da stare allegri: l’Italia digitale arranca. Siamo in ritardo nelle competenze digitali, nell’integrazione del digitale nei vari comparti industriali, nello sviluppo di una politica industriale legata al digitale e nelle infrastrutture chiave per abilitare una trasformazione digitale. Una situazione già insostenibile, resa ancora più grave dagli effetti della pandemia. Per il Presidente di Confindustria Foggia, Eliseo Zanasi è necessaria “una riforma epocale volta a liberare il potenziale di crescita digitale e ad applicare soluzioni innovative per i cittadini e le imprese. È un punto di svolta fondamentale per la nostra economia”. Per questo gli industriali foggiani hanno promosso e organizzato il convegno “Digit@mente: la sfida della transizione”- Un dialogo su innovazione e protezione dell’ecosistema digitale”. Ricco il parterre di ospiti e relatori. Tra i primi il presidente regionale degli Industriali Sergio Fontana, il Commissario straordinario del Comune di Foggia Vincenzo Cardellicchio ed il Magnifico Rettore dell’Università Lorenzo Lo Muzio. A fare gli onori di casa il presidente degli industriali foggiani Eliseo Zanasi. L’evento – patrocinato dal Garante per la protezione dei dati personali – si è sviluppato in due sessioni: la prima incentrata sulle tecnologie abilitanti e i nuovi modelli digitali, la seconda sulla sicurezza dei dati e delle informazioni come componente essenziale della transizione. Il filo conduttore delle dodici relazioni il riconoscimento che le competenze digitali sono un fattore di debolezza del nostro Paese: oltre la metà delle aziende italiane evidenzia difficoltà a reperire sul mercato delle risorse con adeguate competenze digitali. A mancare non sono solo le forti specializzazioni, ma anche le competenze digitali di base: si stima infatti che l’Italia debba formare, entro il 2026, oltre due milioni di occupati con competenze digitali di base per stare al passo con le necessità del mercato. Ma occorre muoversi: la crescita di competenze digitali in Italia procede a rilento, con un tasso annuo medio pari all’uno per cento.