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Circolo Che Guevara contro Landella: basta lamentarsi del servizio AMIU

Il Sindaco di Foggia per lamentarsi del servizio che AMIU rende alla città dovrebbe rendere pubblici i riscontri negativi elaborati dai suoi uffici di verifica e controllo, ma temiamo che questi riscontri non ci siano visto che non li ha mai citati.

Eppure i controlli in contraddittorio, ovvero concordati, tra le parti sono espressamente previsti nel contratto in essere ma non ci risulta che siano stati fatti negli ultimi due anni. Forse è anche per questo che la situazione delle strade cittadine lascia molto a desiderare.

Eppure con le contestazioni si potevano recuperare un po’ di soldi. Se si fosse contestato il mancato lavaggio dei cassonetti si sarebbe potuto recuperare qualche centinaia di migliaia di euro ogni anno perché, per ammissione della dirigenza foggiana di AMIU, non risulta che siano stati fatti lavaggi dei cassonetti almeno sino a gennaio 2017. Nel contratto sono previsti ben diciotto lavaggi anno per ogni cassonetto e il costo medio dovrebbe aggirarsi attorno ai diciotto euro a lavaggio. Il conto è facile da farsi, basta moltiplicare diciotto euro per diciotto lavaggi per il migliaio di cassonetti posizionati sulle strade. Resta poi il fatto che diciotto lavaggi annui a cassonetto sono un’enormità tant’è che AMIU Puglia sta pensando, dopo aver rimesso in funzione le macchine lava-cassonetti, di farne non più di dieci all’anno.

La vicenda del lavaggio dei cassonetti non è che un esempio di come l’Amministrazione Comunale abbia trascurato il suo dovere di verifica dell’operato di AMIU Puglia ma ancor peggio ha fatto con la vicenda, triste, della sperimentazione della raccolta differenziata.

Se è vero che il progetto sperimentale di raccolta differenziata finanziato con fondi europei da Regione Puglia lasciava molto a desiderare altrettanto è vero che molti errori sono stati fatti nella sua applicazione.

Indipendentemente dalla validità del progetto va osservato che se la zona interessata è molto piccola è più facile per le persone andare a conferire i rifiuti in altre zone non interessate senza incorrere in nessuna sanzione anche perché, differentemente da quanto scritto nel progetto, i contenitori non avevano alcun codice identificativo univoco ed erano posizionati in maniera tale da rendere impossibile la tracciabilità del conferimento. C’è stata una scarsa, per non dire assente, comunicazione che non ha permesso il coinvolgimento delle famiglie interessate dalla sperimentazione mentre nel progetto, giustamente, la comunicazione, il coinvolgimento con partecipazione delle famiglie era la base per la sua buona riuscita.

All’attuale Sindaco vogliamo ricordare che il progetto per la raccolta differenziata fu elaborato dalla dirigenza di AMICA in collaborazione con il servizio ambiente e in corso di realizzazione si potevano fare tutti i cambiamenti necessari per migliorarlo. Purtroppo i soli cambiamenti fatti lo hanno affossato definitivamente.

E’ sconcertante assistere ai cambiamenti di giudizio sull’operato di AMIU Puglia, prima osannata per aver raggiunto l’obiettivo di non far aumentare l’eco tassa oltre i quindici euro poi criticata per le basse percentuali di raccolta differenziata e l’aumento dei costi per lo smaltimento dei rifiuti. Noi continuiamo a pensare che il servizio offerto da AMIU sia scadente, che la città è in condizioni tutt’altro che ottimali, ma pensiamo anche che le inadempienze contrattuali di AMIU Puglia siano la diretta conseguenza dell’assenza di controlli.

Risibile è l’affermazione che AMIU Puglia non ha ancora presentato un progetto per la raccolta differenziata. Il Sindaco si è già dimenticato dell’impegno ottenuto da CONAI per l’elaborazione di una raccolta differenziata con “cassonetti intelligenti” in grado di identificare chi conferisce il rifiuto? Che fine ha fatto questa proposta di progetto? Era solo una boutade?

Come commentare la possibilità di affidare a un’azienda privata il servizio di raccolta dei rifiuti? Il Sindaco dimentica che questa era una proposta del PD cittadino post cilibertiano. Una proposta che non ha alcun fondamento se non nell’incapacità dell’amministrazione di governare il ciclo dei rifiuti. Vale la pena di ricordare al Sindaco che altri capoluoghi di provincia stanno pensando di aderire a AMIU Puglia dopo una esperienza fallimentare fatta con i privati perché lo scopo del privato è trarre il maggior utile possibile dal servizio.

Quanto sia grave la situazione lo testimoniano la situazione delle discariche comunali che sono attualmente chiuse, impossibilitate a ricevere un solo grammo di rifiuti con gravi problemi di inquinamento ambientale che impone interventi molto onerosi per la loro messa in sicurezza e bonifica ma è su queste discariche che il Sindaco aveva puntato per evitare i maggiori costi dello smaltimento dei rifiuti in discariche fuori ATO di appartenenza e nel conferimento all’inceneritore di Bogo Tressanti. Gli aumenti che dovremo pagare sono solo la conseguenza di scelte sbagliate da parte dell’Amministrazione Comunale e non di altri.

Il Sindaco e l’Assessore all’ambiente non possono attribuire ad altri colpe che sono esclusivamente loro.

Invece di incamerare gli utili prodotti dall’impianto di biostabilizzazione, con beneficio per i conti comunali, non si potrebbe puntare, con investimenti AMIU, su un servizio più efficiente che faccia fare un balzo alla raccolta differenziata in città? E se non si è in grado di proporre un servizio migliore possiamo almeno avere dei cassonetti decenti al posto di quelli rotti? Cosa ci stanno a fare i due rappresentanti della nostra città nel CdA di AMIU Puglia? Quando si faranno portavoce delle proteste dei cittadini di Foggia per il servizio scadente offerto alla città?

Foggia 27 febbraio 2017

Redazione

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