Cerignola, in un libro il lungo cammino che i “lavoratori della terra” hanno affrontato nel mezzogiorno d’Italia
Il tema è al centro del libro “Contadini e Riforme” scritto dall’indimenticata Giuseppina Labia Pizzi, preside del Liceo classico di Cerignola per oltre trent’anni, scomparsa pochi mesi fa.

CERIGNOLA -Venerdì 23 maggio, alle 16,30, nella sala mostre del Liceo Zingarelli – Sacro Cuore di Cerignola, verrà presentato il libro “Contadini e Riforme” scritto dall’indimenticata Giuseppina Labia Pizzi, preside del Liceo classico di Cerignola per oltre trent’anni, scomparsa pochi mesi fa. Il volume, curato da Felice Massaro editore, spiega il lungo cammino che i “lavoratori della terra” hanno affrontato nel mezzogiorno d’Italia: luogo in cui fino ai primi decenni del novecento vivevano in condizioni simili alla schiavitù come raccontano tante testimonianze.
Introduce la serata la dirigente dell’Istituto, Giuliano Colucci, che condurrà un dibattito a più voci con la partecipazione di esperti e studiosi di primo piano di uno dei fenomeni sociali e antropologici più caratterizzanti del sud Italia. Sono previsti gli interventi di: Nicola D’Alessandro, colonnello della riserva della Guardia di Finanza; Francesco Vittoria, docente di Storia delle Istituzioni politiche presso l’Università Federico II di Napoli e Giovanni Rinaldi, ricercatore e uno dei massimi esperti sul tema oggetto del libro, che vanta diverse pubblicazioni in cui viene raccontata la vicenda del bracciantato contadino nel secolo XX.
Al termine della discussione è prevista anche una riflessione del vescovo della diocesi di Cerignola – Ascoli Satriano, monsignor Fabio Ciollaro.
“L’iniziativa è stata voluta per ricordare una figura di docente e dirigente che ha segnato la storia del Liceo Zingarelli, avendolo guidato per molti anni”, afferma Colucci, che aggiunge: “il volume oltre a fornire elementi nuovi e inediti su una realtà che ha contraddistinto non solo l’economia, ma anche la società del mezzogiorno d’Italia testimonia inoltre che, nonostante gli impegni assorbenti che la direzione di una scuola richiede, la preside Pizzi non ha mai smesso di perseguire la ricerca e lo studio. Di conseguenza, la presentazione del libro assume anche un valore pedagogico”.