Viaggi e turismo

“Venite a scoprire Castelluccio Valmaggiore”, il paese dei Monti Dauni invita i turisti tra le sue bellezze

Vacanze in Italia? Venite a scoprire il “progetto Castelluccio Valmaggiore”: è questo l’invito che l’amministrazione comunale del paese che domina la Valle del Celone, guidata dal sindaco Rocco Grilli, porge ai visitatori che si apprestano a organizzare le ferie.

Un’estate particolare questa del 2020, flagellata dallo spettro dell’emergenza coronavirus, in cui da più parti si invita a trascorrere le vacanze nel nostro Bel Paese. Vuoi per risollevarne le sorti economiche grazie al turismo, vuoi per evitare i rischi connessi ad eventuali trasferte estere.

Ed è in questo caso che una terra ricca come la Capitanata dà il suo meglio, offrendo itinerari di altissimo valore paesaggistico, storico, culturale e sociale. Vedute mozzafiato, aria salubre ed enogastronomia da leccarsi i baffi: insomma chi sceglie la nostra terra sceglie il buon vivere.

Ma a Castelluccio Valmaggiore, si trova qualcosa di più, un vero e proprio progetto culturale, sociale e di riscoperta, portato avanti in sinergia con l’eclettico Pasquale Bloise, direttore del Museo “Valle del Celone” e vero e proprio factotum delle attività culturali del borgo dauno.

Si tratta di una progettualità che va oltre le ricchezze, affatto trascurabili, che accomunano i diversi Comuni della Valle o della stessa Daunia, ma di un piano strategico di riscoperta dell’identità di Castelluccio Valmaggiore, dalle radici culturali e storiche alle iniziative sociali che caratterizzano questo virtuoso Comune, ancora troppo poco conosciuto anche negli itinerari del cosiddetto turismo di prossimità.

Innanzitutto, la progettualità parte dalle origini Sannite degli abitanti e dagli scavi archeologici che hanno consentito di rivalutare alcune conoscenze in merito al territorio stesso, passando per la millenaria Torre Bizantina (connessa a sistemi tecnologici innovativi), fino alle peculiarità paesaggistiche come le cascate ai piedi del Monte Cornacchia, il sorprendente laboratorio naturalistico allestito nel Museo cittadino e la Community Library, vera e propria biblioteca di comunità.

L’idea è quella di creare aggregazione culturale dal basso, un’offerta a tutto tondo per famiglie, adulti, ragazzi che ,mai come quest’anno, potrebbero essere catturati da questa terra, allettati anche dalla sana ed accorta “movida” che la sera anima il borgo, con i locali e le strutture ricettive dove gustare prelibatezze: colori, luci e profumi che si fondono in un’atmosfera conviviale e gioiosa.

Redazione

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