Cronaca

Carceri pugliesi al collasso: sovraffollamento al 170%, mancano mille agenti. I sindacati: “Siamo schiavi di Stato”

“È un sistema al collasso – avverte Federico Pilagatti del Sappe – aggravato da strutture obsolete, malattie e disagio psichico diffuso”.

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BARI – La Puglia detiene il primato nazionale per il sovraffollamento carcerario: 4.413 detenuti contro una capienza regolamentare di 2.943 posti, con un tasso medio del 170%, ben oltre la media italiana del 130%. A denunciare la situazione sono i sindacati di polizia penitenziaria, che segnalano continue aggressioni agli agenti e un crescente clima di esasperazione “nel totale silenzio politico e istituzionale.

Negli undici istituti pugliesi la realtà è drammatica: a Foggia 700 detenuti per 300 posti, a Taranto 800 per meno di 400, a Lecce 1.400 per meno di 800. “È un sistema al collasso – avverte Federico Pilagatti del Sappe – aggravato da strutture obsolete, malattie e disagio psichico diffuso”.

Alla carenza di spazi si somma quella di personale: mille agenti in meno solo in Puglia, oltre 15mila a livello nazionale. I sindacati Cnpp-Spp denunciano turni massacranti e un’ondata di prepensionamenti dovuta a condizioni “insostenibili”.

Le sigle chiedono un intervento urgente del Governo: più personale, controlli delle Asl sulle condizioni igienico-sanitarie e servizi sociosanitari adeguati nei penitenziari. “Le promesse di nuove assunzioni non bastano – affermano – perché nello stesso tempo migliaia di agenti lasciano il servizio”.

L’appello finale è rivolto direttamente alla premier Giorgia Meloni e al ministro Carlo Nordio: “Vengano in Puglia a incontrarci – chiedono i sindacati – prima che le carceri diventino istituzioni senza più ragione d’esistere”.

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