Ambiente

WWF: “Pazienza lascia un Parco del Gargano in cenere. Ora serve un cambio di rotta”

Fine mandato per Pasquale Pazienza: il WWF traccia un bilancio amaro della sua presidenza al Parco del Gargano.

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FOGGIA – Con la conclusione del mandato del prof. Pasquale Pazienza alla guida del Parco Nazionale del Gargano, il WWF Foggia rompe il silenzio e traccia un bilancio netto e critico dei sei anni di presidenza, definiti come un periodo di “occasioni mancate” per l’intera area protetta.

Secondo l’associazione ambientalista, il mandato di Pazienza si è contraddistinto per l’assenza di una visione ecologica e partecipata, per la mancanza di trasparenza nelle scelte e per un costante distacco dalle comunità locali. “Il Parco – sottolinea il WWF – è rimasto spesso ai margini del dibattito pubblico, indebolito nel suo ruolo di tutela del territorio e incapace di rappresentare un punto di riferimento per la conservazione della natura garganica”.

Uno dei simboli più gravi di questo fallimento, secondo il WWF, è l’Oasi Lago Salso, chiusa al pubblico dal 2019 per volontà dello stesso presidente. Da quel momento, nonostante appelli ed esposti, l’area è scivolata nell’abbandono, fino al recente e preoccupante disastro ambientale che ha colpito l’oasi, un tempo considerata un fiore all’occhiello della biodiversità pugliese.

Ma la critica del WWF va oltre i singoli episodi. “Il professore lascia un Parco in cenere – si legge nella nota – senza Direttore, senza Consiglio Direttivo, senza Piano e persino senza Comunità del Parco”. Un quadro che fotografa, secondo l’associazione, un progressivo disinteresse da parte delle istituzioni e un’altrettanta disaffezione da parte dei cittadini.

L’auspicio del WWF Foggia è che il futuro della governance del Parco sia segnato da un deciso cambio di rotta: “Occorre più partecipazione, più tutela concreta e una visione ecologica all’altezza delle sfide ambientali, sociali e climatiche dei nostri tempi. Il Gargano non può permettersi altri cinque anni di silenzio”.

Una presa di posizione forte, quella del WWF, che riaccende i riflettori su un’area protetta strategica per la biodiversità dell’Italia meridionale e su un futuro che richiede impegno, competenza e soprattutto ascolto del territorio. (foto profilo Facebook WWF Foggia)

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