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Le Guide di Foggia Reporter: Volturara Appula

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Volturara Appula – Un centro di montagna, quasi in Irpinia, in quel classico incrocio dove alcuni paesi dell’estremo nord della Puglia si “nascondono”nel triangolo tra Foggia, Campobasso e Benevento.

Rinomata antica via commerciale per il transito del Tratturo Regio Castel di Sangro – Lucera, Volturara Appula potrebbe apparire simile a Volturino vuoi per il nome derivato dai venti che accarezzano il rigoglioso Bosco Sant’Antonio, vuoi per le sorgenti sulfuree, un tempo navigate da carovane, oggi culminanti dalle bocche leonine di Fontana Uizzo.

La fontana dei cittadini – Ph. Credit: Mapio.net

Tra i pendii del paese non passano inosservati i rutt, piccole caverne rocciose, dove nel 50 a.C. tutto ebbe inizio. Esse, infatti, funsero da riparo per gli Uluri, indigeni fondatori di Volturara, minacciata e poi conquistata dagli Apuli denominandola Appula.

Fonte sorgiva del Monte Sambuco – Ph. Credit: Eccellenze Monti Dauni

Nel verde lussureggiante dello straordinario patrimonio naturalistico, si scorge la torre campanaria della Cattedrale, non poco distante dalle mura cinquecentesche di Palazzo ducale Caracciolo.

Nel groviglio di strade tra Piazza Manzoni e il largo principale, ci si ritrova al cospetto di invitanti bottegucce artigianali al cui interno si trovano cortesi venditori intenti a travasare olio, vino tuccanese e a pesare fagioli locali.

Seguendo il profumo di caciocavallo podolico e salumi di maiale nero, si raggiunge il maestoso impianto rinascimentale sorto su rovine medievali, coeve alla Cattedrale dall’inconfondibile bicromia del romanico pugliese impreziosito da pietre lavorate dall’Officina d’Avignone e tempere moderne di scuola partenopea, a differenza del candore della Madonna della Sanità pronta nella sua purezza a dispensare miracoli per tutti.

La maestosa Chiesa di Santa Maria dell’Assunta – Ph. Credit: Italy for Movies

Volturara Appula fu, infatti, per molti secoli importante luogo di culto nonostante dal Medioevo in poi Gonzaga, Carafa, Cairelli, Caracciolo e Pignatelli, famiglie feudatarie, ne dominassero il borgo.

I loro palazzi signorili, segnati al passaggio di pastori e pellegrini, si legano alla Taverna e il Mulino di Campolattaro e all’Ovile Scaraiazzo, soprattutto Palazzo Pignatelli, importante sede vescovile.

Cavatelli e fagioli – Ph. Credit: Fusilli ai fornelli

Le escursioni, qui, sono di casa tanto per le infinità di tesori naturalistici e culturali quanto enogastronomici. In un centro carbonaro come Volturara Appula, la solitudine e l’autonomia di una vita trascorsa nei boschi hanno rafforzato l’artigianalità dei metodi di lavorazione che ad ogni visita sfocia in una particolare esperienza slow food: pizze fritte, cavatelli con borragine e fagioli e rafajoul cu la ricott’ sono la celebrità della tavola contadina, seppur stranamente si affianchi l’anguilla, molto apprezzata alla Fiera di San Luca, una delle numerose occasioni per apprezzare la tradizione di Volturara Appula tra forme e sapori. 

Fonte: Di Donato, M., “Il Tempio dei Caracciolo. Ostentazione o crocevia?”, 2016.
pp. 214 -226, Ricciardelli, P., “Un po’ di storia: itinerario pugliese”, Vol. 1, B. Ghigi, 1980.

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