Sindrome dell'ovaio policistico: questione di dieta
La sindrome dell’ovaio policistico (PCOS) è un disordine endocrino caratterizzato dall’ingrossamento delle ovaie, dalla presenza di cisti ovariche multiple e da conseguenti alterazioni metaboliche.
E’ un diffuso disturbo femminile dell’età fertile caratterizzato da oligo o anovularietà, iperandrogenismo, insulino-resistenza e, in un buon numero di casi, da sovrappeso, obesità, sindrome metabolica, acne, alopecia e irsutismo.
La sindrome dell’ovaio policistico può essere definita in taluni casi, una “ladra” di femminilità perché i segni e sintomi dell’iperandrogenismo, oltre che i risvolti riproduttivi e metabolici, possono interferire significativamente con la qualità della vita, ma soprattutto con l’identità femminile a vari livelli: immagine corporea, tono dell’umore (ansia e depressione), autostima, sessualità.
Quali sono le cause?
Nell’eziopatogenesi della PCOS sono coinvolti l’insulino-resistenza (IR) e l’aumento degli androgeni, che impedirebbero la corretta maturazione follicolare, determinando l’anovulazione ed i segni clinici sistemici della sindrome (acne, irsutismo).
Sovrappeso e/o obesità riducono la captazione periferica dell’insulina e ne inducono una iper-produzione da parte del pancreas. L’insulina circolante, favorisce così l’accumulo di grassi negli adipociti e l’aumento ponderale, inducendo un circolo vizioso che si autoalimenta.
Come prevenire la PCOS a tavola?
Fortunatamente ci sono alcuni accorgimenti che si possono attuare per rompere questo circolo, prevenire o trattare l’obesità e favorire così la ripresa dei fisiologici cicli ovulatori e la fertilità.
E’ stato dimostrato che il calo ponderale fino al conseguimento del normopeso, accompagnato da una corretta alimentazione e un adeguata attività fisica, migliori il quadro metabolico e ormonale favorendo il ripristino delle condizioni fisiologiche.
Quindi, ecco cosa puoi fare:
1-Seguire
in primis un’alimentazione sana e bilanciata, per mantenere il peso nella norma
2-Limitare
gli zuccheri semplici e porre attenzione all’indice glicemico degli alimenti
(bruschi aumenti della glicemia e i picchi glicemici, causano eccessiva
produzione di insulina)
3-Incrementare
il consumo di frutta e verdura, cereali integrali, legumi ed alimenti
naturalmente ricchi di fibra (che riduce la densità energetica della dieta,
inducendo allo stesso tempo un elevato senso di sazietà)
4-Limitare
l’assunzione di grassi scegliendo quelli di qualità ( sia quelli monoinsaturi,
presenti ad esempio nell’olio extravergine d’oliva, sia i polinsaturi come
omega 3 ed omega 6)
5- Limitare l’assunzione di alcolici
Dr. Sergio Valerio
Biologo Nutrizionista