Attualità

Guida completa al 5 per mille nel 2024

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Ogni anno i contribuenti sono chiamati a dichiarare i redditi percepiti durante l’anno lavorativo passato tramite dichiarazione dei redditi e a versare le imposte sul reddito delle persone fisiche (IRPEF), che varia sia a seconda dell’entità che della tipologia del reddito.

Dal 2006 è stata introdotta una misura fiscale, confermata dalle successive leggi finanziarie e stabilizzata definitivamente nel 2014: questa misura prende il nome di 5 per mille e permette a tutti i contribuenti di destinare una piccola percentuale delle proprie imposte a organizzazioni no profit,enti di ricerca scientifica e associazioni del Terzo Settore,invece che versare quella somma nelle casse dello Stato.

Non si tratta di una tassazione aggiuntiva, ma di una scelta libera e senza costi aggiuntivi che permette di decidere a chi dare il 5 per mille per contribuire attivamente e in prima persona a supportare attività e progetti benefici e di utilità sociale. Il procedimento è molto semplice ed è possibile trovare tutte le informazioni necessarie, una volta deciso a chi dare il 5 per mille, come ad esempio su medicisenzafrontiere.it.

Questa scelta rappresenta un sostegno prezioso e importante che può realmente fare la differenza: ad esempio MSF, una delle più importanti organizzazioni umanitarie attive in tutto il mondo nel fornire soccorso sanitario e assistenza, con i fondi ricevuti nel 2023 ha finanziatoimportanti interventi di emergenza e progetti di medio e lungo termine.

Come donare il 5 per mille

Per destinare la quota del 5 per mille è sufficiente, al momento della compilazione della dichiarazione dei redditi tramite Modello Unico, Certificazione Unica o Modello 730, firmare in uno dei cinque riquadri dedicati presenti e inserire il Codice Fiscale dell’ente a cui si vuole donare, nello spazio sotto la firma.

Qualora si metta solo la firma, senza indicare l’Ente specifico di destinazione, la somma verrà suddivisa paritariamente tra tutti i beneficiari presenti.

Questa scelta deve essere fatta entro il 30 settembre 2024 (per la consegna del 730 ordinario o precompilato) e il 30 novembre 2024 (per la consegna del modello unico).

Cosa succede se non si dona il 5 per mille

Il 5 per mille rappresenta un’azione non obbligatoria e che non comporta costi aggiuntivi: la percentuale IRPEF di riferimento, se non viene destinata a nessuna associazione, viene comunque prelevata dallo Stato.

Si tratta infatti di un’imposta da dover necessariamente pagare e non di una donazione volontaria.

Donare il 5 per mille senza dichiarazione dei redditi

Anche chi non ha l’obbligo di presentare la dichiarazione dei redditi può donare il 5 per mille: basta consegnare ad una banca, ufficio postale, intermediario abilitato o tramite i servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate la scheda integrativa contenuta nella Certificazione Unica, su cui è necessario apporre la scritta “scelta per la destinazione del cinque per mille dell’IRPEF” con nome, cognome e codice fiscale del contribuente.

A chi si può dare il 5 per mille

Gli enti che possono beneficiare del 5 per mille vengono pubblicati in un elenco aggiornato dall’Agenzia delle Entrate. Questi, al momento della dichiarazione dei redditi, sono presenti sui vari modelli suddivisi in cinque differenti riquadri, che corrispondono ad associazioni sportive dilettantistiche; enti di ricerca scientifica e universitaria; attività sociali svolte dal proprio Comune; enti di ricerca sanitaria; enti che si occupano di tutela, promozione e valorizzazione dei beni culturali e paesaggistici e gestori delle aree protette e associazioni del Terzo settore iscritti nel RUNTS (comprese le cooperative sociali e le Onlus, ma escluse le imprese sociali costituite in forma di società).

Il 5 per mille esclude l’8 per mille e il 2 per mille?

Donare il proprio cinque per mille non elimina la possibilità di donare anche l’8 per mille (per il sostegno alla Chiesa di culto) e il 2 per mille (destinato al sostegno di partiti politici).

Si tratta infatti di tre percentuali dell’IRPEF che non si escludono fra loro e che il contribuente ha la possibilità di destinare liberamente al momento della dichiarazione dei redditi, sempre inserendo la propria firma nelle apposite sezioni indicate.

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