Rossella Falcone chiude con una dichiarazione d’amore alla Capitanata

Rossella Falcone chiude con una dichiarazione d’amore alla Capitanata
“Non mi piace urlare, ma unire. Il futuro della Capitanata lo costruiamo insieme”
A poche ore dall’apertura delle urne per scegliere chi rappresenterà la Capitanata in Regione Puglia, tutto il territorio vive quell’attesa silenziosa che accompagna i momenti importanti. Strade, paesi, volti: tutto sembra trattenere il respiro di una scelta che non riguarda solo la politica, ma la vita quotidiana delle persone.
Rossella Falcone chiude la sua campagna con un vero e proprio atto d’amore per la sua terra. Un invito video ad essere fieri delle nostre origini e proiettati verso un futuro da costruire insieme. Si chiude un percorso fatto di incontri, mani strette, parole sussurrate nei bar, nei circoli, nelle case, nelle piazze. Una campagna che ha scelto la strada della prossimità, non della distanza.
La candidata del PD, consigliera di amministrazione di AQP, ci ha abituato proprio a questo nel mese appena trascorso. Cose semplici, un tono umano, lontanissimo da ogni linguaggio di circostanza. Ha raccontato una Capitanata che non si piange addosso, ma che vuole essere protagonista del proprio futuro. Una Capitanata che non aspetta che qualcuno arrivi dall’alto a sistemare le cose, ma che reclama la possibilità di farcela insieme.
Nel suo percorso non c’è una promessa grandiosa, ma un impegno concreto: esserci, con umiltà e lavoro quotidiano. Nessuna bacchetta magica. Essere un tramite, non un centro. Tenere unita una comunità che in queste settimane ha dimostrato di saper ritrovare fiducia e orgoglio. Un messaggio che unisce società civile e amministratori, che chiama a una corresponsabilità collettiva. Per essere sempre più fieri della nostra terra.
Il richiamo al voto arriva quasi in punta di piedi, ma chiaro: non un gesto rituale, non un obbligo, ma un atto di fiducia. Un modo per non lasciare che siano gli altri a decidere al proprio posto. Votare significa partecipare. Significa credere che la propria voce conti, anche quando sembra piccola. È un diritto, ma anche una forma di responsabilità verso il luogo in cui si vive.
Non un appello tipico al voto per sé. Piuttosto un invito a non rinunciare alla possibilità di cambiare le cose insieme. L’orgoglio di ciò che siamo.
“Scegliamo il presente. Per costruire il domani di tutta la Capitanata”.