Roma, la senatrice Naturale entra nella commissione parlamentare sui reati ambientali

ROMA – La senatrice Gisella Naturale (M5S) è stata chiamata a far parte della Commissione parlamentare d’inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su altri illeciti ambientali e agroalimentari. I temi di lavoro dell’organismo sono molteplici e investono uno spettro di comportamenti esteso, i cui effetti nocivi non riguardano solo il vulnus alla legalità o ai principi della libera concorrenza, ma anche il danno inflitto alla salute dei consumatori e dei cittadini. Fra questi comportamenti è diffuso in maniera endemica il fenomeno dell’abbandono dei rifiuti.
“Una designazione e un impegno che mi consentiranno –dichiara- di intervenire con ancora maggiore cognizione di causa ed efficacia anche su quest’ultmo tema, che ha autentici profili emergenziali in Puglia e nel territorio della provincia di Foggia”.
La parlamentare 5 Stelle ha presentato su questi argomenti un’interrogazione al ministro dell’Ambiente nella quale si ricorda come il fenomeno dei reati ambientali –in larga parte connessi al ciclo dei rifiuti- sia in allarmante e impetuosa crescita.
“Secondo il Rapporto Ecomafie 2025 di Legambiente –scrive la senatrice- nello scorso anno i reati contro l’ambiente sono cresciuti rispetto all’anno precedente di quasi il 15%. La Puglia è seconda fra le Regioni italiane in questa poco lusinghiera classifica.”
“Fra gli illeciti ambientali –prosegue l’esponente 5 Stelle- spicca, come si diceva, l’abbandono dei rifiuti. Un fenomeno particolarmente acuto in provincia di Foggia, anche in ragione dell’estensione geografica del territorio.”
“Si tratta, in particolare –sottolinea la senatrice- di casi di accatastamento e stoccaggio di rifiuti, anche pericolosi, su strade extraurbane, nelle campagne o in capannoni e in aree poco antropizzate. Episodi reiterati che richiederebbero un innalzamento del livello di guardia, anche attraverso una intensificazione dei controlli.”
“Per contrastare il fenomeno –conclude Naturale- serve un raccordo strategico tra i diversi livelli di governo, a cominciare da quello nazionale, per maggiori misure di deterrenza come la videosorveglianza e per misure preventive utili a tutelare l’ambiente e salvaguardare il decoro urbano. Attendiamo una tempestiva risposta del ministro.”