Economia

Recupero crediti, un fenomeno in continua crescita

Secondo un recente studio della Cgia di Mestre, le famiglie italiane sono indebitate in media per un importo pari a 20.341 euro, una quota che riguarda un lungo elenco di “passivi”: innanzitutto i mutui per l’acquisto delle abitazioni, ma a far cumulo sono anche prestiti per l’acquisto di un auto o moto e in generale di beni mobili, crediti al consumo e finanziamenti per la ristrutturazione di beni immobili. Il debito delle famiglie. Secondo la Cgia di Mestre, però, la situazione rimane critica ma non drammatica, e le ultime rilevazioni dell’Istat sembrano confermare questa sensazione: nel corso del 2017, gli italiani hanno speso più di quanto hanno guadagnato, perché la spesa media è cresciuta più del reddito, a riprova di una diminuzione della propensione al risparmio a cui fa da contraltare un aumento del potere di acquisto, seppur a livelli inferiori di quelli notati nel biennio precedente“. Domina la Lombardia. A livello territoriale, l’analisi dell’indebitamento rivela che le famiglie maggiormente in “rosso” sono ubicate in Lombardia, con la provincia di Milano al primo posto assoluto con 29.304 euro di passivi e le altre province regionali a dominare la top five: al secondo posto c’è infatti la zona di Monza-Brianza, con 28.901 euro, a completare il podio sono i residenti a Lodi, con 27.744 euro, appena davanti a Varese e Como (dove il debito rispettivamente ammonta a 27.198 e 27.108 euro).

Al Sud meno in rosso. La prima area non lombarda è quella di Prato: le famiglie della provincia toscana sono infatti al sesto posto italiano, con un indebitamento di 26.988 euro, superiore anche a quello della Capitale, che si posiziona al settimo posto con 26.792 euro. All’estremo opposto della classifica ci sono le zone meridionali: le famiglie meno indebitate d’Italia si trovano a Enna, dove il passivo supera di poco i novemila euro, mentre di poco superiore è la quota di “rosso” registrato a Vibo Valentia e Ogliastra. I fenomeni in Italia. La situazione delle passività nel nostro Paese è dunque molto estesa, e ha portato alla crescita e alla diffusione di alcuni “fenomeni” particolari; da un lato, si avverte l’esigenza di consulenze specializzate in ambito legale, per la tutela sia dei debitori che dei creditori stessi. Un caso chiarificatore di quanto detto si può vedere anche online con il portale AvvocatoAccanto, che ha dedicato una sezione al “recupero crediti“, analizzando le varie azioni come le lettere di messa in mora o il recupero forzoso. Un annuncio preoccupante. Di pari passo si nota a tutti i livelli la diffusione delle agenzie di recupero credito, ovvero le società private che sempre più frequentemente operano come intermediarie tra imprenditori, uffici pubblici o istituti bancari per esigere un credito non ancora estinto da un proprio debitore. Di recente queste società sono tornate al centro della cronaca a causa di un annuncio, tanto bizzarro quanto inquietante, pubblicato da un’officina di Grosseto su un noto portale online. Idee fuori norma. In questo messaggio, il titolare dell’officina richiedeva i servizi di una persona a cui affidare il recupero di un credito non saldato da parte di un cliente siciliano; il problema sono le caratteristiche richieste per il lavoro, ovvero “un individuo serio e risoluto, possibilmente pregiudicato“, come scritto nell’annuncio, che ovviamente ha suscitato varie polemiche. Contattato dal Fatto Quotidiano, il titolare dell’officina ha spiegato che per “fare certe azioni, certi lavori, servono persone con certe caratteristiche“, che sappiano mettere in atto metodi “convincenti” (che ovviamente non riguardano le agenzie ufficiali).

Redazione

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