Attualità

Quando nel Medioevo i pellegrini si fermavano alla Taverna del Gufo. Storia della Foggia che fu

La Taverna del Gufo era una vecchia osteria che fungeva da luogo di passaggio e di ristoro per i pellegrini lungo il Medioevo e che costituì, lungo l’XI secolo, uno dei nuclei della futura città di Foggia. La leggenda vuole che, il 13 agosto 1062, alcuni pastori rinvennero in un acquitrino della pianura foggiana un quadro raffigurante la Madonna Assunta. L’effigie fu trasportata alla taverna e lì lasciata perché fosse preservata.

Il ritrovamento attirò la curiosità di molti devoti nei confronti della “Madonna dei sette veli”, poiché il quadro si disse fosse stato rinvenuto avvolto in sette veli. In particolare, fu forte l’immigrazione da parte dei cittadini della vicina Arpi, definitivamente caduta in disgrazia durante il periodo normanno.
La Taverna e il vicino Santuario dedicato all’effigie ritrovata furono i due luoghi attorno ai quali fu poi costituita, lungo il basso Medioevo, la città di Foggia. La chiesa di San Tommaso fu eretta, secondo la tradizione, nel luogo dell’antica taverna del Gufo o del Bufo e furono i due elementi determinanti la crescita e la trasformazione del primitivo “Borgo del Gufo” nella città che prese il nome di “Fovea”. La Taverna del Gufo era  un’antichissima osteria dove come già detto, i pellegrini di passaggio sostavano per rinfrancarsi dal viaggio, specie per salire a Monte Sant’Angelo, al Santuario di San Michele Arcangelo per poi partire per la Terrasanta. Una strada disseminata come altre, da taverne poste ai crocevia per il ristoro dei pellegrini ed il cambio dei cavalli. E una di queste poste e probabile esistesse già nell’area a Foggia dell’attuale citata chiesa di San Tommaso, forse unitamente a qualche altro edificio, formando un piccolo casale lungo la via francigena.
La leggenda dice che durante l’XI secolo un gruppo di pastori furono attratti da un bue al levarsi di 3 fiammelle dalle acque paludose. Dopo l’incredibile visione i pastori andarono a vedere da dove provenissero quelle fiammelle luccicanti, ma quando arrivarono sul luogo videro solamente una tavoletta di legno raffigurante un’immagine della Madonna di fattura Bizantina avvolta da alcune pezze.
L’immagine fu portata nella locanda, la Taverna del Bufo (rana) successivamente ed erroneamente trasformata nella tradizione orale in “taverna del Gufo” ed esposta come monumento Sacro, cosa che attirò molti pellegrini. Per questo motivo Roberto il Guiscardo fece costruire l’attuale Chiesa di San Tommaso, chiamata inizialmente Santissima Chiesa della Madonna dei Sette Veli. Qui negli anni sessanta esplose Renzo Arbore ed il suo clarinetto con serate che videro protagonisti anche Pippo Baudo ed il jet set dello spettacolo italiano. Ma anche macchiette foggiane, un   successo fu di un tale “Mast Emilie” u’ scarpare anni 60.
Ettore Braglia

Redazione

Foggiareporter.it è il quotidiano online della Provincia di Foggia. Cronaca, eventi, politica e sport dalla Capitanata. Leggi tutti i nostri articoli.

Articoli correlati

Pulsante per tornare all'inizio