Ambiente

Prime aperture dei Campi Diomedei

Il recinto arrestra di cinquanta metri, ed i cittadini si riappropriano - dopo mezzo - secolo dell'area

La fine dei lavori è prevista per il prossimo 19 agosto. Nel frattempo, da un paio di giorni, un’ampia porzione dei Campi Diomedi – quello che sarà, una volta ultimato, il parco urbano più grande del mezzogiorno – è aperto al pubblico. La rete di recinzione è stata arretrata di una cinquantina di metri. Praticamente da sempre quell’area è stata recintata, e l’eliminazione della rete metallica cambia immediatamente l’orizzonte della zona. Un’area libera restituita ai cittadini, e che i cittadini hanno immediatamente occupato. Già ieri un gruppo di giovani e meno giovani erano impegnati in jogging e attività sportive all’aria aperta. La città, come al solito, come sempre, si divide. C’è chi apprezza, chi critica, chi guarda avanti, chi continua a pensare ai cavalli. Il confronto, naturalmente, si snoda sui social. Per un ambientalista come Fabrizio Cangelli: “Campi Diomedei è stata una conquista del tanto bistrattato ambientalismo foggiano insieme ad una lungimirante volontà di pochi. Non era voluto anzi è stato avversato in passato per far posto ad una speculazione edilizia. Quindi, alle critiche, abbinerei un certo orgoglio”. Per il docente universitario Saverio Russo “quanto si sta inaugurando mi pare una cosa buona”. Non mancano le critiche. Per qualcuno è “un’aiuola gigante come tante altre”, per altri “un campo d’erba mal curato”.  C’è chi si preoccupa “Sulla carta è una bella risorsa per la città ma temo che la possibile assenza di manutenzione e vigilanza la ridurranno ad una landa desolata”, e chi critica la spesa ed il progetto nel suo insieme: “8 milioni di euro per un lavoro che sostanzialmente è stato di movimento terra e un po’ di pavimenti in masselli autobloccanti”. C’è che, infine, lamenta l’atteggiamento ipercritico dei foggiani: “possiamo smetterla di trovare in ogni cosa il lato negativo. Godiamoci il parco con la consapevolezza di essere responsabili di questo fantastico bene comune”. Insomma, il dibattito è aperto, ma la strada è segnata. L’area sarà divisa tra ex Irip, Università e città. C’è però chi non si arrende.  Il Coordinamento Nazionale Alberi e Paesaggio di Foggia ha chiesto al Presidente Emiliano la restituzione all’IRIP di dieci ettari di terreno per consentire ai cavalli di muoversi adeguatamente e il trasferimento delle aule universitarie in “sedi più consone allo svolgimento delle attività didattiche e permetta all’Istituto di Incremento Ippico di avere gli spazi giusti per poter portare avanti la propria attività”.

Vincenzo D'Errico

Giornalista professionista e scrittore, impegnato a lungo nell’emittenza locale, collaboratore del quotidiano L’Edicola del Sud, direttore della Rivista Filosofia dei Diritti Umani / Philosophy of Human Rights.

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