Economia

Poste, sportelli automatici disattivati per furti. La Cisl: “Clienti e dipendenti allo sbando”

Nulla di fatto (o quasi) nell’incontro tra i dirigenti regionali delle Poste e i sindacati di categoria sulla questione ATM. Da qualche settimana l’azienda ha deciso di svuotare i dispensatori automatici di contante in orari di non apertura al pubblico vista l’escalation di rapine. In questo modo, però, il rischio è quello di penalizzare clienti e lavoratori, con i primi costretti a riversarsi negli Uffici Postali per semplici prelievi (con attesa di ore in fila) scaricando poi sugli incolpevoli dipendenti lamentele e ire per il disservizio in atto.

“L’azienda nell’incontro ha evidenziato la sinergia messa in campo con le Forze dell’Ordine a salvaguardia del patrimonio aziendale e a tutela dei cittadini – dice Antonio Lepore, segretario della Cisl Poste – ma non ci ha notiziato sui dettagli delle azioni in essere. Gli oltre 170 atti criminosi tra Puglia e Basilicata hanno provocato anche ingenti danni patrimoniali agli immobili (alcuni proprietari hanno anche inoltrato richieste di sfratto, ndr) ma l’azienda non ci ha presentato un piano su come risolvere la questione, se non mantenendo la chiusura degli ATM in orario di non apertura al pubblico”.

Al momento pertanto non ci sarà nemmeno una riapertura graduale come era stata paventata inizialmente: “L’Azienda ha dichiarato di non essere al momento in grado di stabilire quando potrà ripristinare la normale operatività degli ATM a tempo pieno – prosegue il segretario della Cisl, maggior sindacato rappresentativo in Poste – Oltre il disservizio in atto, rileviamo problemi anche dai lavoratori che oltre a dover gestire un nuovo flusso di clientela, che prima operava autonomamente, restano preoccupati circa evidenti criticità gestionali in considerazione dei tempi necessari per l’attivazione degli ATM la mattina che non permette l’apertura in orario. Su questo l’Azienda ci ha informato che potrebbero esserci uno slittamento d’apertura d’orario al pubblico proprio per permettere il caricamento degli ATM e mettere in sicurezza lavoratori e clienti”.

Una situazione che rimane pertanto ancora in stand-by con i clienti prigionieri del proprio denaro se non effettuano il prelievo prima della chiusura degli uffici postali: “L’azienda si autocelebra in tv per il cambiamento in corso e i risultati ottenuti – aggiunge Lepore – Poi però si dimentica dei propri clienti e dipendenti lasciando tutti allo sbando. Pertanto auspichiamo che l’Azienda possa in tempi rapidissimi ricercare una soluzione definitiva affinché sia offerto ai clienti un servizio di maggiore valenza professionale ed efficienza operativa e nel contempo non sia dato ai dipendenti un aggravio maggiore di lavoro”.

Redazione

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