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Parco Nazionale del Gargano, la rabbia del M5S: “La nuova direttrice fatta fuori dopo soli 3 mesi”

“Se da una parte è assolutamente legittimo, poiché si trattava sola di un periodo di prova, dall’altra politicamente è un atto di una gravità inaudita.
Perché quando arriva una giovane donna che è fuori dal sistema, foggiana che vive da anni a Roma, rompe gli equilibri e il sistema si deve proteggere, non se lo può permettere e quindi non va bene, va eliminata.
Del resto erano giorni che le voci erano che non sarebbe stata confermata, troppo libera e senza interessi di parte”.

Inizia così il lungo commento sui social di Rosa Barone, deputata Regionale 5 Stelle, dopo la risoluzione del mandato da direttrice del Parco Nazionale del Gargano conferito alla dottoressa Maria Villani, dopo soli tre mesi.

“Si punta, ovviamente, a mantenere le cose come sono o, meglio, com’erano che fa comodo a tutti, un carrozzone dove i soliti comandano e mangiano – commenta Barone -. E qui mangiano tutti e tacciono tutti. Tanto la Lega quanto il Pd, che quando possono spartire lo fanno allegramente insieme,nella speranza che possa tornare anche la vecchia direttrice Strizzi, che oggi spera di riprendere il potere che aveva, e tutti felici e contenti.

Eravamo soddisfatti della nomina fatta, non per interessi di parte, che non abbiamo, ma perché avrebbe portato quella indipendenza di chi non è ammanicata con il sistema o i partiti.
L’indipendenza di chi lavora solo per il bene comune.
Invece il sistema, debole e sporco, la fa fuori così che nulla cambi mai.

Noi non permetteremo un simile atto in silenzio, abbiamo avvertito chi di dovere e continueremo a vigilare un ente che, ad oggi, ha dimostrato di non voler invertire la rotta ma di continuare a piegarsi a logiche partitiche”.

Alle parole di Rosa Barone fanno eco quelle di Mario Furore: “L’improvvisa defenestrazione della direttrice del Parco Nazionale del Gargano e, quindi, la risoluzione del mandato conferito alla dottoressa Maria Villani, dopo soli tre mesi, ci coglie assolutamente di sorpresa.

Quella che doveva essere la rinascita del Parco, dopo anni di sostanziale immobilismo dell’Ente e di spreco di risorse, sembra venir bruscamente interrotta – continua l’europarlamentare pentastellato -.

Da notizie di stampa si apprendono i motivi di censura all’operato della direttrice Villani, motivi che avrebbero indotto il Presidente Pazienza a risolvere, come un fulmine a ciel sereno, il rapporto contrattuale.

Come parlamentari del territorio, consapevoli dell’importanza strategica del Parco per il Gargano e per tutta la provincia, ci auguriamo che i motivi addotti abbiano reale fondamento e non siano, invece, figli di una volontà di conservare lo status quo, figli di un istinto refrattario ad ogni tentativo di cambiamento.

In questo secondo caso ci adopereremmo in ogni modo affinche l’attività del Parco possa essere riportata nell’alveo della buona amministrazione e della legalità. Approfondiremo la questione come il caso merita”.

Redazione

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