Nomine Amiu, Mongiello furiosa minaccia querele
"È evidente che è in corso una infima macchina del fango"
FOGGIA – L’ex parlamentare Colomba Mongiello replica, con un post su Facebook, alle polemiche sorte con la sua nomina nel Cda di Amiu Puglia.
“Nei miei luoghi di vacanza – scrive Mongiello – mi giunge eco di parole scritte da tal signor Dimitri Lioi, che non ho il piacere di conoscere, in cui si insinua in maniera subdola e anche con evidente scarso coraggio (utilizzando i si dice, si sussurra, soprattutto da parte di soggetti sì loro pluripregiudicati), circa una presunta inopportunità politica della mia recente nomina, da parte della sindaca di Foggia, Maria Aida Episcopo, che ringrazio, nel cda di Amiu Puglia. A tal proposito parla la mia lunga e specchiata carriera politica, istituzionale e amministrativa che mi ha visto ai vertici delle più alte Istituzioni dello Stato, come negli anni in cui ho ricoperto con disciplina e onore il delicato ufficio di segretaria d’aula del Senato della Repubblica o, per restare in tema, nella Commissione ambiente della stessa Camera Alta (se qualcuno non capisce il sinonimo può farsi aiutare da Wikipedia) negli anni drammatici dell’emergenza rifiuti in Campania, terra all’epoca, ostaggio di feroce criminalità organizzata; anche in questo caso con atti e fatti di deciso contrasto a ogni forma di illegalità. Così come in aderenza alle leggi si è svolto il mio mandato di presidente della municipalizzata Amica, nei primi cinque mesi del 2006, su cui alcuna investigazione e sentenze successive hanno mai, e dico mai, sotto ogni profilo eccepito nulla.
È evidente che è in corso una infima macchina del fango che vorrebbe insudiciare decenni di onorato servizio all’Italia e alla mia comunità di appartenenza, la città di Foggia. In conseguenza di ciò sono, mio malgrado, costretta a far ricorso all’Autorità giudiziaria affinché nessuno, senza ragione alcuna, possa imbrattare la mia onorabilità con diffamazioni e, probabilmente, calunnie. Queste azioni legali saranno adottate anche nei confronti di chiunque pubblichi, condivida, commenti o ponga semplici like su qualsiasi mezzo di comunicazione, ivi compresi i social network.
Inoltre, le stesse vie legali saranno intraprese nei confronti di chi, su qualunque media, strumentalmente, vigliaccamente e colpevolmente utilizzi diminutivo del mio nome con evidente intento offensivo, maleducato e lesivo della dignità di persona e di donna. Contro di essi farò ricorso a tutte le Autorità, compresa la Giudiziaria, per contrastare una palese violenza di genere”. (foto https://agricolae.eu)