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A Monte Sant’Angelo 208 positivi: “Siamo in zona gialla ma non abbassiamo la guardia”

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Monte Sant’Angelo – “208 sono gli attuali positivi.
15 i decessi con tampone positivo dall’inizio della seconda ondata. Questi i numeri, devastanti, che fotografano la triste situazione al momento qui a Monte Sant’Angelo”, questa la comunicazione odierna del sindaco di Monte Sant’Angelo Pierpaolo d’Arienzo.

“Il motivo, a quanto pare, è collegato alle dinamiche di contagio che stanno interessando la nostra comunità.
Nella prima ondata, i contagi registrati nella popolazione erano determinati nel 75% circa dei casi da contatti diretti o contatti indiretti derivanti da personale impiegato nelle professioni sanitarie.

Oggi purtroppo il quadro è cambiato.
Il virus sta circolando nei contesti famigliari e questo ne rende difficile il controllo ma soprattutto rende inefficace qualsiasi misura adottata per il contenimento.
E ci apprestiamo a vivere uno dei momenti in cui tutte le famiglie si riuniscono.

Abbiamo affrontato alcuni focolai all’interno di diverse strutture sanitarie e non (RSA, Comunità residenziale Gheel, Casa di riposo per anziani), ma le misure di isolamento e di contenimento applicate hanno dato e stanno dando risultati incoraggianti: i contagiati si sono ridotti e la situazione sta pian piano rientrando, grazie soprattutto al buon lavoro degli operatori.
Tuttavia il numero dei positivi continua a salire.

I contesti famigliari, quindi, rappresentano lo scenario di contagio più diffuso.

Ovviamente queste conclusioni sono supportate da una verifica effettuata sugli elenchi dei soggetti positivi, di quelli in isolamento e anche di quelli guariti.
Nella maggior parte dei casi si tratta di interi nuclei famigliari o di nuclei contigui, connessi comunque da legami di qualche tipo.

Quanto detto ci porta ad una conclusione molto semplice: non esistono misure pubbliche che si possano adottare per arginare queste dinamiche.
Nessuna ordinanza, nessun DPCM, nessuna misura o colorazione, nessun controllo può impedire i contagi all’interno di contesti in cui ognuno di noi è portato ad abbassare la guardia.

Ci possiamo affidare soltanto alla responsabilità dei singoli e a quella collettiva.
Ognuno di noi deve prendere consapevolezza del fatto che può rappresentare un possibile vettore del virus e, pertanto, deve adottare comportamenti consapevoli e responsabili, anche se questo significa fare sacrifici o rinunciare a passare del tempo con i propri cari.
Limitazioni, quest’ultime, peggiori di qualsiasi divieto imposto da una pubblica autorità ma che, nel nostro contesto di comunità, possono fare davvero la differenza.

Un abbraccio ai positivi e alle famiglie che hanno subito un lutto.
Un abbraccio a tutti i commercianti che con grandi sacrifici hanno rialzato le serrande: buon lavoro.

Stiamo attenti, mi raccomando: non abbassiamo la guardia per favore”, ha concluso il primo cittadino.

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