Ambiente

Lo scempio di Baia Zaiana arriva in Consiglio Regionale

Dell'opera abusiva se ne è infatti parlato nella V Commissione su proposta della consigliera foggiana del Movimento 5 stelle Rosa Barone.

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BARI – Il tentato scempio della Baia Zaiana, sul Gargano, è arrivato all’attenzione della Regione Puglia, grazie alla consigliera Rosa Barone, che ha portato il caso in V Commissione (Ecologia, Tutela del Territorio e delle Risorse Naturali, Difesa del suolo, Risorse Natural). La vicenda risale alla fine di aprile, quando sono stati scoperti i lavori abusivi per la realizzazione di una strada che consenta un accesso più agevole alla spiaggia.

Quando i carabinieri hanno bloccato i lavori erano già stati stesi 57 metri di asfalto. La procura ha denunciato gli autori dell’immobile abusivo imponendo loro il ripristino dei luoghi. E sono stati gli stessi autori della strada a chiedere di ottemperare, utilizzando materiali ecocompatibili per il ripristino delle condizioni precedenti: un intervento che si è però bloccato perché, su domanda del Comune di Peschici la Soprintendenza ha chiesto un procedimento di compatibilità paesaggistica.
“La Regione – ha evidenziato la consigliera Barone – ha chiesto di acquisire tutta la documentazione, per questo chiederò una nuova audizione, perchè è necessario garantire l’accesso a Baia Zaiana prima che inizi la stagione estiva e auspico questa volta il Parco Nazionale del Gargano si presenti. Serve ragionare complessivamente su tutta la discesa di 135 metri, su cui sono stati realizzati gradoni abusivi da anni ormai, in sfregio ai vari vincoli. Tutti devono poter arrivare in spiaggia, ma non sono i privati a dover intervenire. Serve anche risolvere la questione della proprietà di quel tratto di strada, che per una serie di successioni ritenute non legittime dal Comune, risulta ora di un privato, mentre deve tornare di pertinenza comunale”. 

Ed è stata sempre la Barone a sottolineare l’assenza, in commissione, dell’Ente Parco Nazionale del Gargano “il cui contributo – ha aggiunto – dovrebbe essere fondamentale per garantire la tutela di questo ed altri beni naturali della zona, che vanno preservati e valorizzati. Compito che purtroppo da anni non viene assolto ed anche oggi, in una sede ufficiale decide di non svolgere, probabilmente non interessato. Un Ente Parco che risulta assente su ogni questione di tutela, di valorizzazione e di controllo del territorio e delle coste, che da anni va avanti in modo assolutamente solitario”.
(fonte Corriere del Mezzogiorno)

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