Agroalimentare

La Salandra: “Dal Governo altri 10 milioni per il granaio d’Italia”

Nel biennio 2024-2025 stanziati fondi per 52 milioni di euro.

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ROMA – “Il decreto firmato dal Ministro Lollobrigida, che destina ulteriori 10 milioni di euro alla filiera del grano duro per il 2025, è una notizia di grande valore per la nostra provincia di Foggia, autentico granaio d’Italia e cuore pulsante della produzione cerealicola nazionale. Parliamo di un intervento che porta a 20 milioni di euro le risorse destinate alle imprese che sottoscrivono contratti di filiera di durata almeno triennale e che conferma l’impegno del Governo Meloni e del MASAF nel sostenere concretamente i produttori italiani, rafforzando i contratti di filiera e tutelando il reddito degli agricoltori”. Lo fa sapere il deputato foggiano Giandonato La Salandra, componente della Commissione Agricoltura a Montecitorio.

Anche rispetto all’ultimo incontro avuto con le associazioni di categoria – aggiunge il parlamentare – emerge chiaramente come la competenza e il lavoro costante stiano portando risultati tangibili per il nostro territorio. Non è alzando la voce che le proprie idee diventano più forti. L’idea di agricoltura che stiamo portando avanti come Fratelli d’Italia è chiara, nonostante alcune difficoltà legate alle dinamiche europee, come la necessità di garantire reciprocità e di far tornare la PAC ad essere un concreto sostegno al reddito. Ovviamente preferisco lavorare con serietà, lasciando le polemiche alla retorica da campagna elettorale”.

Il provvedimento – prosegue l’on. La Salandra – rafforza una delle produzioni simbolo del nostro agroalimentare: il grano duroLa Capitanata, con la sua storia e le sue eccellenze, è protagonista di questa visione di sovranità alimentare che il Governo Meloni sta costruendo. Nel biennio 2024-2025, con 52 milioni complessivi stanziati a livello nazionale, dimostriamo che sostenere il grano duro significa investire nel futuro del Paese e nel valore del lavoro agricolo della nostra terra. E dal 1° gennaio 2026, con l’avvio della Cun (Commissione unica nazionale), agricoltori e compratori potranno finalmente stabilirne il giusto prezzo”, conclude il deputato.

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