Salute e Benessere

Influenza, via libera al vaccino orale

Può essere conservato a temperatura ambiente ed è a lunga scadenza: supera i test di laboratorio un prototipo di vaccino per l’influenza che si prende per bocca. Descritto sul Journal of Clinical Investigation, è il primo ottenuto per sintesi chimica e non biologica, studiato dall’Università di Cardiff.

Una proteina particolare

Quella studiata dai ricercatori britannici è una proteina simile a una di quelle presenti sulla superficie del virus influenzale ma riprodotta con amminoacidi ‘D’ (non esistenti in natura) invece che con quelli ‘L’ che rappresentano i mattoni della vita. Si tratta di due tipi di amminoacidi l’uno l’immagine speculare dell’altro, ma quelli di tipo D sono molto più stabili degli altri che, contrariamente, vengono subito degradati.

La proteina ottenuta in laboratorio si è mostrata stabile all’attacco degli enzimi gastrici e su cellule in vitro ha stimolato la produzione di anticorpi contro l’influenza suina: “In teoria questo prototipo non richiede la conservazione in frigo e può durare per anni senza scadere. Questa è una piattaforma molto promettente per la produzione di vaccini” – spiegano i ricercatori.

I vantaggi del vaccino orale

I vaccini che non richiedono refrigerazione possono essere trasportati più facilmente e sono più adatti per i paesi in via di sviluppo: “I vaccini orali hanno molti vantaggi: non solo sarebbero ottimi per le persone che hanno bisogno di essere troppo facili da conservare e trasportare, rendendoli più adatti per l’uso in postazioni remote in cui i sistemi attuali di somministrazione di vaccino possono essere problematici” – spiega il professor Andrew Sewell, della School of Medicine dell’università di Cardiff, coordinatore dello studio.

Come funziona?

Le proteine ​​estranee stimolano le nostre cellule immunitarie che poi, ricordando questo stimolo, lanciano un attacco più forte se stimolate nuovamente dal virus: “Le molecole di carbonio che formano tutte le proteine sono molecole sinistrorse ma hanno anche una forma non-biologica destrorsa. Anche se queste due forme di una molecola sembrano identiche a prima vista, sono in realtà immagini speculari l’una dell’altra, proprio come le nostre mani destra e sinistra e non possono essere sovrapposte l’una sull’altra. Le ‘forme di proteine ​​della mano sinistra’ sono facilmente digeribili e non durano a lungo in natura. Le forme innaturali e destrorse di queste molecole invece sono molto più stabili” – spiega Sewell.

“Questo è un primo entusiasmante studio di prova che potrebbe fornire un potenziale percorso per produrre vaccini termostabili e somministrati per via orale. Ciò potrebbe ridurre i costi e aumentare l’accessibilità in tutto il mondo, tuttavia sono necessarie molte più ricerche per tradurre i risultati in vaccini del mondo reale” – aggiunge Divya Shah, del team di Wellcome’s Infection and Immunobiology.

Fonte: Università di Cardiff

Antonio Piazzolla

Giornalista e divulgatore scientifico; caporedattore di Close-Up Engineering, co-fondatore e direttore responsabile di lagoleada.it, è una delle firme di Forbes Italia ed è redattore di Le Stelle, il mensile di cultura astronomica fondato da Margherita Hack e Foggia Reporter. Ha collaborato con BBC Scienze Italia, l’Espresso, Il Messaggero e Business Insider Italia.

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