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Il foggiano Gaudiano al Festival di Sanremo: “Un momento che aspettavo da tanto”

Luca Gaudiano è l’artista foggiano che fieramente vedremo gareggiare a Sanremo quest’anno nella categoria delle Nuove Proposte con il suo singolo “Polvere da Sparo”. Gaudiano è il nome d’arte con il quale si presenta sul celebre e ambitissimo palco del Festival, oltretutto il primo nella storia a svolgersi senza pubblico a causa della pandemia corrente.

Vi abbiamo raccontato di Luca, della sua musica e delle sue origini alla fine dell’anno scorso, ora invece la situazione è diversa: il grande momento per Gaudiano è finalmente giunto e perciò abbiamo voluto fargli qualche domanda in vista della grande serata di oggi che inaugura la 71° edizione del Festival di Sanremo.

Come ti senti in vista dell’inizio del Festival?

Sono in trepidante attesa. E’ un momento che io e tutte le persone che lavorano al mio progetto aspettavamo da tanto quindi è importante per tutti noi. C’è tanta ansia, ma allo stesso momento mi sento sicuro e rilassato perché comunque siamo pronti, abbiamo la situazione sotto controllo e io non vedo l’ora di salire sul palco.

State facendo delle prove al momento?

Sì, abbiamo fatto tre prove con l’orchestra di cui due sul palco del Teatro Ariston e sono andate molto bene. Domani ci saranno anche le prove generali e saprò anche quando mi esibirò.

Cosa è cambiato per te, per la tua musica e l’opinione del pubblico su “Polvere da Sparo” dall’ultima volta che abbiamo parlato?

Devo dire che la gente ha accolto positivamente la canzone, abbiamo superato dei numeri importanti sui vari servizi streaming. Adesso dobbiamo solo confermare alle persone che la storia che porto è qualcosa in cui io credo tantissimo. Nel frattempo sto registrando il mio album di debutto e, rispetto a quando avevamo parlato, ci sono tantissime nuove canzoni che non vedo l’ora di far sentire a tutti.

Hai in programma di fare uscire l’album dopo il Festival, come faranno molti dei cosiddetti “Big” in gara, oppure dovremo attendere un po’ di più?

Dovremo attendere il momento giusto nel senso che io penso che le cose vadano a prescindere dal Festival. Sono dell’opinione che sia giusto cavalcare l’onda, ma allo stesso tempo credo che la credibilità di un’artista si mantenga a prescindere dai riflettori accesi. Quando il lavoro sarà pronto e avrà il suo vestito migliore allora sarà veramente pronto per essere ascoltato.

Tornando a parlare del Festival: come stai percependo l’aria che tira lì, soprattutto date le varie restrizioni?

In maniera molto elettrizzante! Devo dire che l’aria è tesa ma allo stesso tempo c’è molta voglia di fare, la Rai comunque ci dà la possibilità di vivere tutto in maniera tranquilla dato che siamo sottoposti ad uno screening scrupoloso: veniamo tamponati ogni 72 ore e nessuno accede alle aree comuni se non dopo il tampone.

Siamo tutti molto sicuri e soprattutto messi in sicurezza. Sono molto felice che la Rai abbia messo a disposizione una struttura che posa permettere agli artisti di muoversi in assoluta sicurezza. La palla ora sta nelle mani di noi artisti che dovremo dare uno spettacolo gradevole a coloro che ci seguono da casa.

Hai avuto modo di incontrare o anche parlare con qualcuno dei ‘Big’ in gara durante queste prove?

Io sono arrivato ieri perciò non ho avuto modo di incontrare nessuno ma, a prescindere da ciò, il tempo che abbiamo per stare in giro è veramente poco e ce lo riserviamo per riposare. I tempi sono molto serrati quindi c’è così poco tempo per stare insieme che, anche se non ci fosse stato il Covid, ci saremmo visti veramente poco. Sempre a causa del Covid dobbiamo anche stare molto lontani tra noi, ad esempio durante le prove ognuno ha i suoi pochi minuti dedicati perciò è difficile incontrare altri artisti, se non persone del proprio entourage, l’arrangiatore e il direttore d’orchestra. Magari capiterà durante le serate del Festival, ma in altre occasioni la vedo difficile.

Se dovessi scommettere su un’ipotetica top 3, anche se non hai ascoltato i brani, su chi punteresti?

Io mi auguro in un podio tutto al femminile. Quest’anno le donne stanno proponendo qualcosa di veramente dirompente che la discografia dovrebbe accogliere come un messaggio forte e chiaro: spesso le donne nell’ambito discografico fanno fatica a venire fuori perché viene sempre messa avanti la loro immagine piuttosto che i loro contenuti e questo è un tipo di giudizio al quale gli uomini non sono sottoposti, per questo mi auguro che ci sia un’eventuale vittoria o un podio al femminile.

Sono sicuro che Madame ci proporrà qualcosa di interessante, lei artisticamente è molto particolare ed è difficile che proponga qualcosa che ricada nel banale. Ho letto i testi di alcuni brandi come quello di di Willie Peyote che definirei molto attuale e contestuale, quello di Fedez e Francesca Michielin e anche quello di Colapesce e Dimartino sono anche molto belli.

Nonostante tutto, riuscirei difficilmente a fare una top 3 basata sul tifo o su pochi testi e quindi senza aver guardato le varie performance e ascoltato i brani.

Vincenzo Maddalena

20 anni. Studente di lettere moderne all’Università degli Studi di Foggia. Appassionato di libri, musica, serie tv e film. Come obiettivo principale mi pongo sempre quello di far conoscere realtà, idee diverse e interessanti di cui non si parla molto o se ne parla in maniera disinformata. Speranzoso soprattutto di continuare questo percorso giornalistico con buoni risultati.

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