Alla scoperta del Gargano nascosto, complesso monastico della SS.ma Trinità di Monte Sacro

Il Gargano è uno scrigno di tesori naturali, artistici e storici di gran pregio che però spesso restano nascosti perchè non rientrano tra le mete turistiche più famose e visitate. C’è un Gargano selvaggio, antico e nascosto che merita di essere conosciuto e valorizzato.
Tra le bellezze di grande valore storico che il Promontorio vanta non possiamo non citare l’antico complesso monastico della SS.ma Trinittà di Monte Sacro che sorge a 874 metri dal livello del mare nel territorio di Mattinata.
Tra vecchie case di campagna, la profumata macchia mediterranea e l’azzurro del mare, immersa in un suggestivo scenario, è custodita un’antica Abbazia Benedettina (o meglio i suoi resti), edificata su un monte che per secoli è stato riconosciuto come luogo di culto e importantissima meta pellegrinaggio fin dall’antichità. Originarimamente, infatti, Monte Sacro ospitava un santuario dedicato a Giove.
Ancora oggi sulla cima del Gargano è possibile scorgere alcuni resti dell’antica Abbazia che prese il posto del santuario pagano e che fa parte dei Luoghi del Cuore FAI. L’Abbazia nei secoli fu tappa di numerosi pellegrinaggi di fedeli che si dirigevano in cammino verso il Santuario di San Michele Arcangelo a Monte Sant’Angelo.
Dal XV secolo il complesso ha vissuto un lento degrado, recentemente è stato oggetto di campagne di scavo e di studio svolte dall’Istituto di Storia dell’arte della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Bari e dal Germanisches Nationalmuseum di Norimberga. Le rovine, infatti, permettono ancora un’importante seppur parziale lettura del raffinato complesso.

Questa antica Abbazia sorgeva in un’area di grande suggestione ambientale, sede di culti precistani e custode di tanta storia. Dipendente prima da Santa Maria di Calena, nei pressi di Peschici, poi diventata priorato indipendente e infine abbazia, la SS.ma Trinità nella prima metà del XIII secolo conosce il suo momento di massimo splendore e fortuna.
Nel 1143 dopo essere diventata commenda viene abbandonata dai monaci. Con il tempo le strutture hanno subito importanti crolli e sono state ricoperte dallafolta vegetazione che caratterizza il territorio garganico.
Questo vasto e articolato complesso conserva le antiche e imponenti strutture, a sud del chiostro sono ancora visibili resti di costruzioni che mostrano dispositivi di difesa ed elementi dell’edilizia residenziale dell’epoca. Inoltre, la chiesa e il chiostro hanno conservato affreschi ed elementi scultorei di pregio.

Per valorizzare questa antica e importante perla di storia garganica, i cittadini del luogo si sono mobilitati facendo arrivare l’Abbazia al terzo posto in classifica al censimento “I Luoghi del Cuore 2012” e garantendole così un intervento da parte del FAI.
Il FAI, infatti, è intervenuto con un finanziamento di 30mila euro destinato alla valorizzazione del sito garganico con la sistemazione del sentiero che conduce all’antica Abbazia e la creazione della cartellonistica lungo il percorso, in collaborazione con il Comune di Mattinata e l’Ente Parco Nazionale del Gargano.
Nel settembre 2016 si sono conclusi i lavori di riqualificazione del sentiero. Nel mese di dicembre dello stesso anno, invece, il Comune ha trasmesso al FAI per approvazione i layout dei due pannelli didattici che verranno apposti all’inizio e al termine del percorso. I lavori che che hanno permesso il recupero del sentiero di accesso all’ Abbazia e la creazione di una cartellonistica descrittiva lungo il percorso sono terminati ad aprile 2017.
Fonti: Capitanata medievale a cura di Maria Stella Calò Mariani p. 18 – fondoambiente.it