Cronaca

Foggia, va al pronto soccorso per dolori alla spalla ma viene subito dimesso: muore per infarto il giorno dopo

Enrico Ciccarelli: "Ho paura che questo eventuale errore abbia natura potenzialmente sistemica, che dipenda da logiche e assetti organizzativi che possono in qualche modo favorire gli errori". 

[esi adrotate group="1" cache="public" ttl="0"]

FOGGIA – Si era recato al pronto soccorso a causa di un forte dolore nella zona della spalla e il giorno seguente era stato dimesso con una prognosi di tre giorni. Tuttavia, dopo appena 24 ore, è deceduto in casa per un infarto. La vittima è Fernando di Trani, architetto di Foggia, 73 anni, morto il 15 giugno scorso. I familiari hanno presentato una denuncia ipotizzando un caso di malasanità.

Tutto è cominciato venerdì 13 giugno, quando l’uomo è rientrato a casa accusando dolori intensi sotto la spalla e nella parte posteriore del torace. «Erano dolori – racconta il figlio Marco – talmente forti da impedirgli qualsiasi movimento. Abbiamo chiamato il 118 e, con difficoltà, sono riusciti a farlo accomodare sulla sedia di soccorso».

Una volta giunto al pronto soccorso del Policlinico Riuniti, è rimasto sotto osservazione fino alle 9 del mattino seguente, sabato, quando è stato dimesso con una prognosi di tre giorni per una contusione alla spalla. Nonostante il rientro a casa, il dolore non è mai cessato. «La situazione – prosegue Marco – era la stessa anche domenica mattina. Poi, intorno a mezzogiorno, mia madre mi ha chiamato dicendo che papà non rispondeva più». È stato nuovamente richiesto l’intervento del 118, ma ogni tentativo di rianimazione è risultato inutile.

Sul caso è intervenuto un altro parente dell’architetto, il giornalista Enrico Ciccarelli con una lettera aperta al direttore sanitario del Policlinico Riuniti di Foggia, Leonardo Miscio. «Da cittadino non ho solo il dubbio che la scomparsa di questa persona gentile e in perfetta salute sia stata causata non da una tragica fatalità o da inevitabile decreto del destino, ma da erronea valutazione umana; ho anche il dubbio, più precisamente la paura, che questo eventuale errore abbia natura potenzialmente sistemica, che dipenda da logiche e assetti organizzativi che possono in qualche modo favorire gli errori». 
Ciccarelli pur evidenziando che non c’è alcuna ostilità verso la categoria, ma massimo rispetto. «Tuttavia – aggiunge – non posso ignorare il contesto in cui tutto questo è avvenuto: la sofferenza del nostro servizio sanitario, il collasso della medicina territoriale, il congestionamento cronico dei pronto soccorso». (fonte Corriere del Mezzogiorno)

 

[esi adrotate group="1" cache="public" ttl="0"]