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Il vecchio treno della villa: un simbolo di storia foggiana

Foggia – E’ probabile che molti siano all’oscuro dell’importanza del nodo ferroviario del centro-sud di Foggia, quarta per importanza nazionale.

Essendo Foggia una città tanto rinomata per la cura del proprio nodo ferroviario, molta rilevanza è stata assunta anche da coloro che, ogni giorno, in passato, nel presente e futuro, operano per il suo mantenimento in buone condizioni; ogni famiglia, infatti, avrà avuto nel proprio ramo genealogico qualche d’uno che fosse ferroviere.

La Villa di Foggia ospita una locomotiva intesa come un forte messaggio proprio a questi ferrovieri ed è stata costruita proprio dopo il secondo conflitto mondiale, in onore dei caduti. E’ noto, a tal proposito, che questo conflitto vide la nostra stazione rasa al suolo dai bombardamenti e sotto le macerie morivano innumerevoli ferrovieri in servizio, oltre che abitanti della città.

Tutt’ora vi è un ricordo indelebile impresso sulle pareti laterali ai lati dell’atrio della nostra stazione, sulle quali è possibile leggere i nomi delle vittime su lapidi di marmo. L’idea di edificare un monumento come ulteriore inno alla memoria dei caduti di guerra, provenne da un impiegato INPS mancato ferroviere e condotta in una direzione concreta dal Capo Stazione dell’epoca della stazione di Foggia.

La locomotiva che si staglia, attualmente, in villa, è frutto di una consultazione dell’epoca con il Capo Deposito Locomotive Luigi Ficarelli, all’interno, appunto, dello stesso Deposito Locomotive; ne rimanevano soltanto 2 in buono stato, ma la scelta si orientò su una Locomotiva appartenente al gruppo 685 utile per le manovre in stazione, priva di tender e contenitrice di carbone.

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Foto Carlotta Casolaro. Riproduzione riservata

Fu dopo un restauro e l’autorizzazione del sindaco che la Villa Comunale potè, praticamente, godere del beneficio di covare un bene di così enorme bellezza. Tuttavia, come ben si sa, una medaglia ha sempre il suo rovescio. Difatti, a causa di un concorso di architetti e di un’organizzazione portata avanti alla bell’è meglio per la posizione della locomotiva, il monumento fu posizionato senza alcuna recinzione e divenne, presto, oggetto di spietato vandalismo.

Ancora oggi è possibile notare il mancato senso del rispetto dei vandali, nei confronti dell’antica Locomotiva, attraverso le molte scritte che appaiono su un suo lato e anche frontalmente.

E’ essenziale proteggere le nostre origini e preservare ciò che ne rimane; e non basta una recinzione a rendere possibile questo progetto utopico, ma nuovi mezzi, nuove misure di sicurezza e, in particolar modo, una nuova mentalità in grado di vertere alla cura delle reliquie e non alla loro inumana distruzione.

A cura di Carlotta Casolaro

Redazione

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