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Foggia, senza dimora scrive a Feltri: “Ti racconto le virtù e i valori di questa città”

Foggia – In questi giorni stanno facendo molto discutere le espressioni utilizzate da Vittorio Feltri che, nuovamente, ha attaccato e insultato il Sud.

Il direttore di Libero, ancora una volta, non ha avuto problemi ad attaccare senza mezzi termini i merdionali.

Attenzione, manutengoli ingordi, a non tirare troppo la corda poiché correte il pericolo di rompere il giochino che fino ad ora vi ha consentito di ciucciare tanti quattrini dalle nostre tasche di instancabili lavoratori.

Noi senza di voi campiamo alla grande, voi senza di noi andate a ramengo. Datevi una regolata o farete una brutta fine, per altro meritata”, scrive Feltri.

Parole che non possono passare inosservate. Il direttore di Libero non è nuovo ad orribili luoghi comuni che disprezzano il Sud. Torna ad usare “parole d’amore” per il premier Conte che, ricordiamo è originario di Volturara Appulla, un piccolo centro della provincia di Foggia.

Feltri parla di “dittatura romanfoggiana” per riferirsi al governo sul quale già a settembre si era espresso utilizzando questa espressione: “Lasciamo a Conte il suo zoo pieno di terroni e ostile al Nord che li mantiene tutti”.

Il suo subdolo attacco al Sud non è cosa nuova. Qualche tempo fa disse che noi pugliesi “dovremmo rimboccarci le maniche ed andare a raccogliere le olive, invece di grattarci le palle”.

Ad aprile, invece, scrisse, con la sua solita e caratteristica eleganza, che Conte è una persona garbata, gradevole e ben vestita, nonostante sia di Foggia.

Tante le polemiche che i suoi ultimi attacchi stanno scatenando sui social, tra chi chiede l’immediata radiazione dall’albo dei giornalisti e chi lo invita a studiare nuovamente la storia del nostro bel Paese prima di affermare a gran voce l’inferiorità dei meridionali.

Oggi una lettera scritta da un senza dimora che vive a Foggia ci ha scaldato il cuore e ci ha fatto riflettere sulla potenza delle parole che se usate in un modo sbagliato possono catapultarci nel passato.

Non sembrano poi così lontani i tempi in cui noi del Sud venivamo discriminati e al Nord spuntavano cartelli con scritto “Non si affitta ai meridionali”, frase che purtroppo è tornata recentemente sulle cronache nazionali per la vicenda della ragazza foggiana alla quale è stata negata una casa solo perchè meridionale.

“Caro Dott. Feltri, spero non la infastidisca se uso il termine caro essendo io un terrone. Dopo aver letto le sue esternazioni contro il Governo “romano – foggiano” come lo definisce lei, e contro il nostro Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, massima espressione di questo connubio tra la Capitale e la Capitanata, ho deciso, mio malgrado, di scriverLe questa lettera aperta dai toni pacati e, se mi riesce, priva dei luoghi comuni che spesso contraddistinguono il contradittorio tra nordisti e sudisti”.

Inizia così la lunga lettera di Ruggiero indirizzata a Vittorio Feltri che l’associazione di volontariato Fratelli della Stazione ha voluto condividere con noi.

“Io sono, come le dicevo, un terrone pugliese nato a Barletta ma per motivi che non sto a spigarle, residente da un paio di anni a Foggia. Non avevo mai considerato Foggia la Città ideale dove trasferirmi avendo anche io dei pregiudizi  sulla Città e sui cittadini. Sa non di rado Foggia è protagonista della cronaca nera in TV o sui giornali per la criminalità organizzata o meno, per il caporalato e per la sua pluriennale permanenza in fondo alle classifiche delle Città più vivibili. Per la verità non credo che in cima a tali classifiche ci siano Città meridionali, ma questa è un’altra storia.

In questi due anni di permanenza a Foggia, caro Feltri, ho conosciuto decine e decine di foggiani che hanno fatto in modo che i miei pregiudizi si dissolvessero come neve al sole.

Ho conosciuto tante realtà del volontariato sia religioso che laico che con grande spirito di volontà e tanto sacrificio sono quotidianamente al fianco degli ultimi, dei più deboli e degli emarginati.

Ho conosciuto tanta gente che combatte ogni giorno, superando la paura, perché solo gli stupidi ed i folli non hanno paura, la mafia e la cultura mafiosa  che si infiltra nel tessuto economico e sociale della Città.

Persone che mostrano i propri volti e svolgono una lodevole  azione di divulgazione della cultura della legalità. Ho conosciuto imprenditori bravi e caparbi che nonostante tutte le limitazioni di natura logistica, burocratica e quant’altro, hanno posto in essere industrie importanti e spesso leader in tanti settori, dando lavoro a centinaia di persone.

Ho conosciuto agricoltori all’avanguardia che hanno fatto della capitanata uno dei poli agricoli tra i più importanti dell’intera Europa. Ho conosciuto, in sintesi, una Città operosa e solidale.

Caro Dott. Feltri, questa mia permanenza a Foggia mi ha fatto riflettere molto. Ho capito, finalmente, che il pregiudizio a priori, ci annebbia la vista e non ci fa essere imparziali e ci spinge ad una valutazione della realtà distorta, nella migliore delle ipotesi. Non voglio credere che il suo astio verso questa Città e verso il meridione tutto, sia per partito preso ed a priori.

La conoscenza, se non si hanno cattive intenzioni e non si è in malafede, e solo questa, può far sì che si riesca a formulare un giudizio scevro da ogni preconcetto e onesto. Io con la conoscenza ho superato i miei pregiudizi ed oggi mi sento foggiano e ne sono lieto.

Se veramente Lei non è in malafede, io che non sono nato a Foggia, la invito a venirci, come mio ospite ed ospite di tutti i foggiani, per farle conoscere una realtà che Lei non conosce e che probabilmente, sempre fatta salva la sua buonafede, le farà cambiare idea.

Caro Feltri, comunque stia tranquillo, nonostante i suoi attacchi al meridione, non smetteremo, noi terroni, di consumare i prodotti delle aziende del suo nord, perché noi amiamo la nostra nazione, tutta, e siamo consci di essere spesso l’unico mercato per queste aziende e non causeremo la chiusura delle stesse par mancanza di mercato mettendo in mezzo a una strada migliaia di operai.

Noi amiamo il nord e amiamo l’Italia tutta in modo speciale Milano che potrebbe essere, benissimo il capoluogo della Puglia. Non smetteremo, all’occorrenza, di inviare i nostri medici volontari ed i nostri infermieri.

Sono sicuro che tutti coloro che ammalati di COVID negli ospedali del nord, non hanno chiesto quale fosse il paese di provenienza di chi, stremato da ore e ore di lavoro, teneva loro la mano nei momenti più bui e spesso durante gli ultimi attimi di vita.

Detto questo, caro Feltri, la saluto e l’aspetto nella mia Città, lieto di ospitarla”, conclude Ruggiero.

Annarita Correra

Mi chiamo Annarita Correra, ho 28 anni, sono una giornalista pubblicista, una copywriter, content creator e cantastorie. Credo che la bellezza salverà il mondo e per questo la cerco e la inseguo nella mia terra, la più bella del mondo. L’amore per la letteratura mi ha portato a conseguire la laurea triennale in Lettere Moderne e quella magistrale in Filologia Moderna. Ho collaborato con riviste online culturali, raccontando con interviste e reportage le bellezze pugliesi. La mia avventura con Foggia Reporter é iniziata cinque anni fa. Da due anni curo la linea editoriale del giornale, cercando di raccontare la città e la sua provincia in modo inedito, dando voce e spazio alla cultura e alle nostre radici. Scrivo e creo contenuti digitali, gestisco la pagina Instagram del giornale raccogliendo e raccontando le immagini più belle delle nostra terra.

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