Foggia, sbocciano le Ophrys garganica intorno al “Monumento all’aviatore”

I cambiamenti climatici repentini potrebbero aver favorito la nascita di orchidee e altre varietà floreali rare nei centri abitati, come nella rotonda del “Monumento all’aviatore”: si raccomanda a coloro i quali volessero ammirare e fotografare i fiori di non danneggiarli e non reciderli
L’alternanza continua di gelo e caldo, tipica dei repentini cambiamenti climatici di questo anno potrebbe aver contribuito, almeno in parte, alla nascita spontanea di orchidee ed varietà floreali rare nei centri abitati. Il clima urbano infatti determina da alcuni decenni fenomeni insoliti come questo, e lo dimostra anche uno studio scientifico condotto dall’Università di Houston pubblicato sull’autorevole rivista Scientific Reports il quale afferma ad esempio che un’altra conseguenza dei cambiamenti climatici, aggravata dal processo di urbanizzazione, vede gli alberi delle città di tutto il mondo crescere più in fretta rispetto alle piante delle zone rurali.
Gli antichi ne ricavavano una tintura
Classificata come Ophrys passionis (Sennen ex Devillers-Tersch. & Devillers, 1994) è una pianta appartenente alla famiglia delle Orchidaceae, nota in passato come “Ophrys garganica”; il nome generico Ophrys, secondo quanto scrive Plinio il Vecchio, deriva da un’antica parola greca“οφρύς” e significa “sopracciglio”: gli antichi infatti la usavano per produrre una tintura per colorare le sopracciglia.
Può essere però che il vero significato derivi molto più semplicemente dalla forma delle lacinie interne del perigonio, oppure dalla pelosità del labello (carattere molto più evidente del primo). È una pianta erbacea alta fino a 50 cm. La forma biologica è geofita bulbosa, ossia è una pianta perenne che porta le gemme in posizione sotterranea: durante la stagione avversa non presenta organi aerei e le gemme si trovano in organi sotterranei chiamati bulbi o tuberi, strutture di riserva che annualmente producono nuovi fusti, foglie e fiori. È un’orchidea terrestre in quanto contrariamente ad altre specie, non è “epifita”, ossia non vive a spese di altri vegetali di maggiori proporzioni.

Da alcuni giorni sono sbocciate le orchidee selvatiche nella rotonda del “Monumento all’aviatore“, nei pressi della Provincia, tra via Telesforo e via Silvio Pellico. Fiori tinteggiati di giallo oro e blu: “Una condizione fortunata (o fortunosa) ha determinato la presenza di un habitat ideale per l’endemica Ophrys garganica (Ophrys passionis subsp. garganica) che incurante dell’inquinamento, con una colonia numerosa, sta prosperando proprio in quel prato” – dice Matteo Caldarella, l’esperto di flora e fauna del Centro studi naturalistici onlus di Foggia che ha divulgato l’eccezionale evento.

Tutelare la preziosa presenza
Caldarella invita quanti volessero ammirare o fotografare i magnifici fiori a non danneggiarli e soprattutto a non reciderli. Le orchidee selvatiche, dovrebbero saperlo tutti, sono una specie protetta ed è appena il caso di dire che una pianta così bella migliora l’intero aspetto della zona. Si spera ora che anche gli addetti alle innaffiature siano rispettosi di questa straordinaria pianta, che forse andrebbe in qualche modo protetta.

Poco più in là della rotonda dell’aereo poi, nelle rotatorie e aree verdi spartitraffico sparse tra viale Luigi Pinto e via Martiri di via Fani, sono tornati a fiorire gli Ornithogalum umbellatum, fiorellini bianchi comunemente chiamati “Latte di gallina”, simili per aspetto alle stelle alpine: si tratta di fiori bianchi con la corolla gialla hanno la caratteristica di crescere in pianura e in montagna fino a 1.400 metri di altezza e pur non essendo rari, necessitano di un verde particolarmente rigoglioso per svilupparsi. I fiori raggiungono l’apertura massima di mattina, nelle ore di maggiore luce e sono anche molto resistenti da recisi.