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Palazzo Dogana, l’antico edificio di Foggia eletto “Monumento messaggero della cultura di Pace” per l’Unesco

Foggia – Passeggiando per le strade di Foggia molto spesso ci capita di fermarci ad ammirare sfarzosi ingressi, curiosi mascheroni, preziose decorazioni, stemmi e targhe che impreziosiscono antichi palazzi del centro storico.

A Foggia convivono realtà tra loro molto diverse. Palazzi moderni, modernissimi e ristrutturati; ma passeggiare nel cuore della città dauna e avventurarsi per le arterie della Foggia antica permette di scoprire quanta bellezza ci sia in una città che spesso sembra non accorgersi di ciò che ha.

Oggi vi parliamo di uno dei più antichi palazzi della città di Foggia, Palazzo Dogana. Eletto dall’Unesco come “Monumento messaggero della cultura di Pace” per essere stato, nei secoli, punto di riferimento per i popoli del Mezzogiorno.

Palazzo Dogana risale al XV secolo, ospitò la Regia Dogana della Mena delle pecore fino all’inizio del XIX secolo, quando cessò di esistere l’istituto della transumanza.

Presente oggi in Piazza XX Settembre, il Palazzo della Dogana delle pecore è testimone di una storia fondamentale per il nostro territorio, quella della transumanza.

Per transumanza si intende la migrazione stagionale delle greggi, delle mandrie e dei pastori che si spostano da pascoli situati in zone collinari o montane (nella stagione estiva) verso quelli in pianura, come il Tavoliere delle Puglie (nella stagione invernale), percorrendo i cosiddetti tratturi, larghi sentieri erbosi originatosi dal passaggio delle stesse greggi.

L’economia legata alla transumanza era gestita da due specifiche istituzioni del Regno di Napoli: la Dogana della Mena delle pecore di Foggia e la Doganella d’Abruzzo. La Dogana ha inizialmente sede a Lucera e poi a Serracapriola, sede destinata però solo alla conta delle pecore.

Nel 1468 si trasferisce poi a Foggia, in un edificio che si affaccia sulla piazza che ospita il pozzo di Federico II. A Foggia ancora oggi vi sono tracce dell’antica usanza della transumanza.

Si pensi al caratteristico Epitaffio, in dialetto foggiano u patàffie, poco distante dalla chiesa di Sant’Anna, in via Manzoni è un monumento molto antico, simbolo del cuore dei Quartieri Settecenteschi della nostra città.

Torniamo al nostro Palazzo Dogana che attualmente ha sede in Piazza XX Settembre, una delle piazze più note della città. L’antica e centrale Piazza XX Settembre venne realizzata nel 1762 in occasione del completamento dei lavori di Palazzo Dogana.

Dopo il devastante terremoto del 1731, infatti, un po’ alla volta, la città iniziò a svilupparsi fuori le antiche e originarie mura cittadine.

In quel periodo iniziarono a nascere i cosiddetti quartieri delle “Croci” e di “Sant’Antonio Abate”, quest’ultimo si sviluppò intorno alla chiesa ominima.

Questo quartiere conosciuto poi come quartiere degli “Scopari” per via della massiccia presenza di questi artigiani, ospitò il nuovo palazzo della Regia Dogana per la mena delle pecore, conosciuto anche come Palazzo Reale.

In questo bellissimo palazzo, infatti, erano soliti soggiornare i reali in visita a Foggia. Durante la restaurazione borbonica, l’imperatore delle due Sicilie Ferdinando III trasformò il Palazzo in sua residenza.

Inoltre, tra le mura del Palazzo Reale, nel Salone del Tribunale, venne celebrato anche un importante evento che diede lustro all’intera Capitanata, le nozze tra il Principe ereditario Francesco di Borbone e la principessa Maria Clementina d’Austria, diventato teatro di una delle feste più illustri dell’ancien régime.

L’imponente costruzione del Palazzo della Dogana domina ancora oggi il lato ovest dello slargo. All’inizio proprio per questo motivo Piazza XX settembre prese il nome di Largo Palazzo.

Come anticipato prima, originariamente il Palazzo della Dogana delle pecore si trovava nel cuore della città foggiana, in un edificio che si affacciava nell’attuale Piazza Federico II, lì dove molto probabilmente durante l’epoca sveva e angioina vi era anche il Palazzo del Cambio.

La Dogana delle pecore fu istituita dagli aragonesi nel lontano 1447 per ricavare una rendita dal passaggio delle greggi di pecore che dall’Abruzzo raggiungevano il Tavoliere.

Il violento terremoto che distrusse la città di Foggia nel 1731 non risparmiò il Palazzo della Dogana. L’entità dei lavori indispensabili per ristrutturare il fabbricato portò l’allora Presidente governatore marchese Ruoti ad acquistare dal vescovo di Troia il seminario fuori Porta Reale che divenne il nuovo Palazzo della Dogana.

La vecchia sede della Dogana venne venduta alle suore del monastero della SS. Annunziata che apportarono numerose modifiche all’edificio. Le religiose, infatti, fecero ristrutturare e sopraelevare di un piano l’antico palazzo, espandendo il primitivo nucleo del loro convento, oggi scuola elementare “Giovanni Pascoli”.

Tra i due fabbricati le suore fecero costruire un arco, l’Arco dell’Annunziata, che sormonta il vico omonimo, per collegare i due complessi.

Al piano terra, nella nuova facciata principale del Palazzo Dogana su largo Palazzo, si apriva il portone principale e a destra l’ingresso privato del Presidente.

Intorno al cortile maggiore dell’edificio, da cui si accedeva dal portone principale attraverso un atrio coperto vi erano stalle, magazzini, pagliere e depositi.

Dal cortile maggiore, dopo aver salito lo scalone d’onore, si aveva accesso alla sala del Presidente, al Salone del Tribunale, all’Archivio, alle stanze della Ruota e della Corda.

Al secondo piano, invece, erano disposti gli undici ambienti dell’Uditore, le dodici stanze dell’Avvocato fiscale, collegate da una scala segreta attigua alla cappella del piano nobile.

Il Presidente aveva un altro piccolo appartamento, che occupava una buona parte della loggia soprelevata sull’atrio coperto dello scalone d’onore per giungere fino al piccolo cortile con giardino.

Il Palazzo della Dogana conservò questo particolare assetto fino al 1776 quando, diventa impellente la necessità di dare maggiore spazio all’Archivio. Nel corso degli anni, infatti, a seconda delle diverse esigenze dell’Istituto della dogana, il palazzo ubisce diverse modifiche.

Dal 1861 l’attuale Palazzo Dogana ospita la sede delle Provincia. L’edificio ospita, inoltre, l’Archivio di Stato e al piano terra, dal 2003, la Galleria Provinciale di Arte Moderna e Contemporanea, nella quale sono esposte opere di artisti locali del 800 e 900, e alcune interessanti opere di artisti internazionali.

Appuntamento imperdibile è poi quello con la mostra presepiale che ogni anno richiama in questo splendido palazzo foggiano tantissimi visitatori e curiosi.

Fonti: Storia di Foggia di Leonardo Scopece – manganofoggia.it – viaggiareinpuglia.it

Redazione

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