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Una storia della storia: il Museo della Memoria del ‘43 di Foggia

Foggia – È mai capitato di passeggiare lungo il pronao della Villa Comunale ed immaginare la sua distruzione durante i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale? Il Museo della Memoria del ’43 lo può raccontare.

Qualche anno fa, entrando nella biglietteria Ataf per un biglietto del bus, ho ripercorso il racconto di mio nonno, ai tuoni delle bombe, alle nubi delle polveri e il pianto delle persone, che magari proprio come me in quel momento, il 22 luglio 1943 stavano camminando spensieratamente sotto i Propilei della Villa. Oggi, un luogo comune a molti, ma allo stesso tempo indifferente forse per moltissimi.

foggia
Crediti Foto: Alberto Mangano

Di recente, imbattendomi lì per caso una domenica mattina, mi sono venute nuovamente in mente quelle vicende, solo che questa volta, dopo una lunga attesa, ho avuto una risposta concreta alle mie domande: incontrare Alberto Mangano nella ex sede dell’Ataf, dove da circa otto anni è ubicato il Museo della Memoria del ’43. Quale posto più azzeccato!

“Tutto è iniziato 10 anni fa con qualche foto ed alcuni oggetti ritrovati in casa e nelle cantine” sostiene Mangano, “per dar vita a un monumento alla memoria dei caduti dei bombardamenti del 1943”. Una sola sala museo, raccolta ed intima, che parte già all’ingresso con l’angolo americano in una ricostruzione “ad arteria”, proseguendo con una sezione inglese, italiana e tedesca. Si tratta di foto e pannelli che ricostruiscono la Foggia degli anni ’40 e la vita quotidiana dei Foggiani di allora, fatta di stenti e paure.

Gli oggetti e i cimeli esposti, non sono altro che elementi visti almeno una volta nella nostra vita: cascettèlle americane… quanti carpentieri e muratori ne hanno riciclate per riporre i propri strumenti da lavoro! Per non parlare degli sgabelli inglesi, cubi in acciaio recuperati dalle code delle bombe inglesi da cui si sganciavano al momento del lancio da un B-17 “Fortezza volante” o da un Wellington; o ancora le grelle metalliche perforate per l’atterraggio degli Air Force, riutilizzate a mò di cancello nelle aie di campagna.

Angolo americano nell’esposizione del Museo della Memoria del ’43

Incorniciati e ben in vista i giornali dell’epoca: sotto i riflettori capaci di garantire un’ottima leggibilità, pagine del New York Times, de Il Popolo d’Italia, del The Guardian argomentano sugli avvenimenti di Foggia, una delle città più colpite d’Europa in quanto obiettivo strategico di americani ed inglesi.

Esempio di testimonianze giornalistiche dell’epoca presente nel museo

L’allestimento museale è coerente al contesto: una semanticità continua tra bacheche fotografiche e filmati allestiti su elementi di design d’epoca. “Fondato il 21 aprile 2012, il Comitato Un monumento a ricordo delle vittime del ’43 intende sensibilizzare la cittadinanza, riannodando i fili della memoria legati ad un evento tragico che ha profondamente segnato la storia della nostra comunità” spiega Mangano, presidente dello stesso Comitato, intenzionato, dunque, a risvegliare le coscienze, a convertire gli svogliati, gli ignari e i disinteressati all’interesse, a partire dai più giovani.

“Giornate celebrative come quella dei bombardamenti del 28 maggio al Teatro U. Giordano, in memoria del primo attacco subito da Foggia, sono un modo per co-costruire una spazio sociale, di scambio tra generazioni, contribuendo allo sviluppo culturale di una comunità futura, educata alla convivenza tra i popoli, alla pace e alla cittadinanza attiva”.

I buoni propositi del Comitato “Un monumento a ricordo delle vittime del ’43” traspaiono nella disponibilità ad accogliere le scuole e gruppi interessati in visite e mostre ad hoc e nell’ultimo fine di realizzare un nuovo monumento  composto dal “Busto Mendolicchio” di Scarinsi e la storica locomotiva della Villa, magari posti dinanzi proprio alla stazione ferroviaria attraverso l’attitudine al tema dell’amministrazione comunale“…perché anche il viaggiatore deve conoscere la nostra città e la sua storia.

Questo potrebbe essere un modo per combattere la malvagità” conclude Mangano. Scuole e giovani sono i primi benvenuti come per quanti volessero contribuire liberamente alla resa di oggetti d’epoca per non perderne il ricordo.

Per info e prenotazioni: comitatovittime43fg@gmail.com

Apertura al pubblico: Seconda e quarta domenica di ogni mese

                                       28 maggio

                                       Aperture straordinarie su prenotazione

Orari di apertura: Mattina dalle 10:30 alle 12:30

                                 Pomeriggio dalle 18:30 alle 20:30

Michela Serafino

Operatore culturale nei sistemi turistici e 30 anni di "pugliesità". Fin da bambina ho osservato con curiosità le meraviglie dell'arte. Decidendo di fare della mia passione una professione, sono volata via da Foggia per laurearmi in Scienze dei Beni Culturali e specializzarmi in Turismo, territorio e sviluppo locale presso la Bicocca di Milano. Con i miei primi passi nei musei, ho capito il valore della condivisione del bello con la società.... mai quanto nella mia regione! La mia mission? In quanto educatore museale e guida turistica, ciò che adoro di più è convertire i disinteressati al piacere della scoperta nei musei e alla bellezza della mia città. Il territorio trama con le sue risorse attraverso metodi di comunicazione 4.0 e web marketing (SEO, Socialmedia,...), tali da apportare il giusto contributo alla promozione culturale e turistica, ed io ci sono dentro. Rivolgendomi sia a giovani che ad adulti tra attività e laboratori, i miei racconti si rivolgono a chiunque abbia voglia di conoscere la Puglia, in particolare la Daunia. Il mio cavallo di battaglia? Progettare ed organizzare eventi culturali coordinando, tramite i media, strutture, associazioni ed infrastrutture necessarie per la mobilità e l'ospitalità. Adoro viaggiare, ma soprattutto appassionare della mia terra.

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