Cultura

Foggia, lo spettacolo dei Rossi Cardinali tra gli ulivi di Borgo Incoronata

Il 14 giugno l’inaugurazione dell’opera di Francesco Petrone, ingresso libero su prenotazione

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FOGGIA – Una invasione di uccelli rossi tra gli ulivi. È ciò a cui si potrà assistere venerdì 14 giugno, a Borgo Incoronata (Foggia), nella ‘galleria degli ulivi’ che albergano tra i vigneti dell’azienda vitivinicola Borgo Turrito. Alle ore 20, in una serata-evento tra arte e natura, sarà inaugurata l’installazione “Rossi Cardinali”, un’opera dell’artista Francesco Petrone, accompagnata da un testo critico di Chiara Guidoni. Il tema è quello dell’arte che interagisce con la natura, svelandone potenza e fragilità in relazione col tempo, i cambiamenti climatici, lo sguardo e l’azione dell’uomo, la materia e la sua trasformazione. Gli uccelli che coloreranno il cielo e i rami d’ulivo sono fatti di cera.

L’installazione sarà attiva e visitabile fino al 31 agosto. Questo permetterà di coglierne evoluzione, cambiamento e trasformazione generati dall’azione del tempo e degli agenti atmosferici sulla materia, la cera, che cambia forma e può arrivare a dissolversi se esposta lungamente al sole e alla forza di caldo, pioggia e vento. La genesi dell’opera è da ricercare in un doppio binario, che da un lato analizza la figura dell’uccello cardinale, in particolare modo nella sua valenza simbolica e cromatica, e dall’altro, attraverso l’utilizzo di un materiale come la cera, abbraccia una riflessione più ampia sul rapporto dell’uomo con le forze naturali. Gli uccelli rappresentano il rapporto fra la terra e il cielo, fra ciò che è terreno e ciò che è divino: una creatura capace di abitare entrambe queste sfere e di esserne perciò messaggero. Il rosso è invece il colore che allude alla passione e al sangue, colore vivo e vivificante, ma contemporaneamente foriero di una sfera sensibile profonda e umana. Anche l’ulivo, per cui l’istallazione è stata pensata, ha un significato che spazia dal mito alla tradizione cristiana: albero caro ad Atena che lo donò al popolo ateniese, ma anche il simbolo degli ultimi momenti prima della passione di Cristo. La cera, invece, materiale morbido e plasmabile, allude alla possibilità di mutamento, di trasformazione, una trasformazione collegata agli agenti naturali. L’installazione inaugurerà la stagione estiva, contraddistinta in questi ultimi anni da temperature alte, siccità, o fenomeni atmosferici potenti e incontrollati: l’azione umana, che l’artista rappresenta attraverso la sua creazione, deve inevitabilmente sottostare a quella della natura.

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