Dal laboratorio di Kalikù Design le mascherine per bambini confezionate da artigiane foggiane con la passione del cucito

Foggia – Se sono colorate piacciono di più, soprattutto ai più piccoli che dovranno imparare a conviverci proprio come gli adulti: stiamo parlando delle mascherine che anche i bambini dovranno utilizzare almeno fino a quando l’emergenza non sarà rientrata.
E allora, per rendere più piacevole questa esperienza, tanto vale realizzarle su misura e soprattutto in fantasie e tessuti che possano conquistare i piccoli utilizzatori.
E’ questo quello che stanno facendo Chiara e Piera Cautillo, sarte e artigiane di Kalikù Design, prima impegnate a realizzare collezioni di borse e accessori con materiali che adesso si prestano anche alla realizzazione di mascherine.

“Per i bambini stiamo già realizzando delle mascherine utilizzando dei cotoni colorati e stampati – racconta Piera – e in più stiamo approntando delle modifiche per renderle più comode per loro.
Nel frattempo stiamo studiando anche un nuovo modello, l’obiettivo è quello di rendere più semplice l’approccio per i bambini a questo nuovo dispositivo, cercando di renderlo quasi un gioco per loro“.
La quarantena per le due sorelle accomunate dalla stessa passione e dallo stesso talento è stata anche un’occasione per permettere a grandi e piccini di cimentarsi con un hobby come il cucito, perché non è mai troppo tardi per prendere ago e filo e dare spazio alla fantasia anche attraverso i tutorial Youtube e sui social.
“In realtà i nostri tutorial cominciano ben prima della quaratena – rivela Chiara – siamo solite farli con i bambini presso la libreria Riobò di Foggia con la quale collaboriamo da circa un anno e mezzo.
Abbiamo poi voluto estendere i partecipanti creando una rubrica che si chiama “Lontani ma cuciti”, chiamando anche altri artigiani da altre parti d’italia a partecipare alle nostre dirette e ai nostri tutorial.
I tutoriali poi sono stati estesi anche ai agli adulti: ci sono tutorial adatti alle diverse età e che si possono fare insieme ai genitori e ai bambini, per far acquisire quella manualità che oggi viene un po’ meno soprattutto tra i più piccoli”.