Chiesa e Religione

Foggia, il vescovo apre l’anno pastorale

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FOGGIA – “Una casa, una famiglia. Questo festeggiamo questa sera”. Sono le parole che l’Arcivescovo Ferretti ha pronunciato ieri sera durante la solenne liturgia eucaristica celebrata nell’anniversario della Dedicazione della basilica Cattedrale di Foggia. La celebrazione, che sancisce l’apertura ufficiale dell’Anno Pastorale 2025/2026 della Chiesa locale, come da prassi, è iniziata con l’indirizzo di saluto del Vicario generale, mons. Filippo Tardio, che ha tracciato a grandi linee il percorso che la nostra Diocesi ha compiuto fino ad oggi.

Nell’omelia, l’Arcivescovo, rifacendosi all’episodio evangelico dell’incontro fra Zaccheo e Gesù, ha spiegato il senso di questa ricorrenza, ricordato che “il Signore ha fatto di noi pietre vive di questa casa, di questa famiglia. Non certo per i nostri meriti, ma per il suo infinito amore e la sua inspiegabile fiducia in una umanità che delude: perché violenta, egoista, amante della guerra”.

“Ma a cosa serve una pietra sola? Può essa fare una casa? Insieme, mai da soli, pensiamoci davanti a Dio. Lo so, la tentazione di correre soli c’è – ha aggiunto il presule -. Quella serpeggiante idea che gli altri non mi capiscono; che se faccio da me faccio meglio; che io capisco meglio di tutti. Ma una pietra sola serve solo per essere scagliata contro qualcuno o rotolare verso il basso”.

“Vi esorto, amici, date valore al noi, sempre nella Chiesa!”, l’invito di mons. Ferretti, che ha aggiunto: “In una parrocchia, il Consiglio Pastorale è una comunità profetica che sogna per il bene di tutti, non un organo burocratico che si riunisce per qualche decisione logistica. I catechisti, il coro, tutti coloro che vogliono il bene della comunità, vanno coinvolti, non solo nelle decisioni, ma soprattutto nel sogno pastorale, nella profezia”.

“Lo sappiamo che siamo poca cosa, talvolta non siamo molto istruiti, siamo presi dalle preoccupazioni del mondo, stanchi: ma se non con noi, con chi faremo Chiesa? Nessuno cada mai nella presunzione di fare o guidare solo; di dire questo è mio, qui faccio io, qui decido io… Ricordate sempre: siamo pietre vive di un unico edificio spirituale. Questo celebriamo questa sera, una casa, una famiglia e Dio con noi”; ha concluso mons. Ferretti.

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