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Foggia, il nuovo anno si apre (ancora una volta) all’insegna della vergogna

Foggia – Il 1 gennaio ricorre l’anniversario di nascita di uno dei più grandi artisti della città di Foggia, Guido Grilli. Stimato pittore e illustratore, Grilli ha esaltato la bellezza e l’arte del capoluogo dauno in giro per l’Italia con le sue produzioni. Un vero talento foggiano apprezzato lungo tutto lo Stivale che rimase legato alla sua amata Foggia fino all’ultimo dei suoi giorni.

Ma questo a Foggia non viene ricordato. No, il 1 gennaio il bel capoluogo dauno, terra di cultura, musicisti, pittori e talenti, risalta tra le pagine dei giornali nazionali sempre per eventi di cronaca nera. Così anche i giornali locali, giustamente, si ritrovano ad affrontare loro malgrado eventi di cui non avrebbero mai voluto parlare in apertura di un nuovo anno.

E’ successo l’anno scorso, quando un’escalation criminale ha segnato con il sangue, la paura e la vergogna la città di Foggia nelle prime due settimane del nuovo anno. Un’esecuzione per strada, diverse esplosioni in varie parti della città e pericolosi atti volti ad intimorire la cittadinanza avevano scatenato il panico. Il 2020 si era aperto malissimo e non è finito meglio.

Nella notte del 31 dicembre, mentre eravamo seduti a tavola con pochissimi cari, lontani da amici e parenti, con un po’ di amarezza nel cuore ma pronti per dare il benvenuto con entusiasmo e tanta speranza al nuovo anno, un petardo viene fatto esplodere davanti alla saracinesca di una pizzeria di via Sant’Antonio, nella periferia della città.

Una bravata? Forse. Resta il fatto che la deflagrazione ha danneggiato la serranda e parte degli interni dell’attività foggiana. Il 2020 è stato un anno difficile per tutti e per i titolari della pizzeria di via Sant’Antonio non è stato di certo piacevole doverlo chiudere in questo modo.

Nella notte di Capodanno a Foggia si incendiano cassonetti di immondizia e si sentono spari. Oltre all’assordante rumore dei botti e fuochi d’artificio, c’è qualcuno che spara. Lo fa con una pistola caricata a salve, senza ferire nessuno, per festeggiare l’arrivo di un nuovo anno. Sì, il soggetto in questione, non ha fatto del male a nessuno (come si legge in tanti commenti pubblicati sui social), ma con quei colpi di pistola sparati in aria mentre augura buon anno a tutta la malavita foggiana in realtà ha ferito visceralmente tutta la città. Ha colpito, ad uno ad uno, tutti i foggiani.

Foggia lotta ogni giorno per pulirsi di dosso l’amara fuliggine che la cronaca nera prepotentemente le lancia sempre con tanta meschinità, ignoranza e violenza. Lo fa a testa alta, molte volte, spesso silenziosamente, ma è sentimento comune voler scalare una melmosa montagna di pregiudizi che purtroppo la disegnano in giro per l’Italia come un luogo orribile in cui vivere.

Qui c’è tanta bellezza, ci sono talenti e grandi menti, lavoratori onesti che conoscono la fatica e il sudore, ragazzi che hanno scelto di investire il loro futuro, bambini che guardano con speranza il loro avvenire tra le strade in cui un tempo camminava il grande imperatore Federico II di Svevia.

Viviamo nella città del grande Umberto Giordano, i nostri giardini pubblici sono i più estesi del Sud Italia dopo quelli di Napoli, il nostro meraviglioso Teatro Giordano è il secondo teatro più antico del Meridione, abbiamo gli ipogei urbani, stupendi palazzi ottocenteschi, le nostre chiese sono antichissime e straripano di opere d’arte che in tutta Italia ci invidiano, le nostre tradizioni sono legate alla transumanza diventata patrimonio dell’Unesco e la nostra storia a quella del grande imperatore Federico II che proprio qui scelse di edificare il suo sfarzoso palazzo imperiale.

Qui a Foggia abbiamo tanto da offrire ma a volte mostriamo solo il suo lato peggiore. Qui c’è bellezza ma purtroppo c’è anche tanta vergogna. Quella che proviamo quando dobbiamo spiegare perchè nella notte di Capodanno, in barba a tutte le restrizioni e al buon senso, un pregiudicato inneggi alla malavita che tanto ha tolto e toglie alla città.

Quando ci ritroviamo a dover assistere a teatrini politici per salvare il proprio tornaconto che si mascherano dietro la facciata del populismo e del buongoverno. Quando chi ci amministra fa grandi e riprovevoli scivoloni e ci fa domandare come sia possibile cadere così in basso dopo essere stati sede imperiale. Io provo vergogna, ancora una volta, e voi?

Annarita Correra

Mi chiamo Annarita Correra, ho 28 anni, sono una giornalista pubblicista, una copywriter, content creator e cantastorie. Credo che la bellezza salverà il mondo e per questo la cerco e la inseguo nella mia terra, la più bella del mondo. L’amore per la letteratura mi ha portato a conseguire la laurea triennale in Lettere Moderne e quella magistrale in Filologia Moderna. Ho collaborato con riviste online culturali, raccontando con interviste e reportage le bellezze pugliesi. La mia avventura con Foggia Reporter é iniziata cinque anni fa. Da due anni curo la linea editoriale del giornale, cercando di raccontare la città e la sua provincia in modo inedito, dando voce e spazio alla cultura e alle nostre radici. Scrivo e creo contenuti digitali, gestisco la pagina Instagram del giornale raccogliendo e raccontando le immagini più belle delle nostra terra.

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