Foggia, Frattarolo replica ad Angiola: politica non è una vetrina permanente
Frattarolo: “La politica non è una vetrina permanente, occorre rispetto per le persone e per la verità”
FOGGIA – L’assessore alle Attività produttive del Comune di Foggia Lorenzo Frattarolo ha replicato alle ultime critiche del consigliere comunale Nunzio Angiola.
“Una doverosa premessa – scrive Frattarolo – in una democrazia il ruolo dell’opposizione è sacro, e la sua libera espressione fornisce un importantissimo contributo per impedire quella che Alexis de Tocqueville
definiva “la tirannide della maggioranza”. Per questa elevata considerazione sia dell’opposizione che della politica in generale, è per me imbarazzante e triste dovere replicare, ancora una volta, al consigliere comunale Nunzio Angiola, docente universitario, ex parlamentare e candidato sindaco, che quotidianamente svilisce il proprio ruolo e le proprie prerogative con considerazioni e dichiarazioni sconcertanti, espresse attraverso comunicati e post social sui temi forniti dall’attualità.
L’ultimo esempio – continua Frattarolo – è l’emergenza idrica e il progetto di diga di Piano dei Limiti. E’ penoso dovere spiegare a un candidato sindaco, docente universitario ed ex parlamentare che quando un primo cittadino e un assessore incontrano una qualsiasi delegazione su un determinato tema (e accade
frequentemente, per motivi facilmente comprensibili per chiunque) rappresentano l’intero esecutivo, l’intera amministrazione comunale, l’intera comunità, e l’aver firmato un ordine del giorno approvato in Consiglio comunale non conferisce purtroppo prerogative speciali in materia.
E scrivere sui social “fossi stato io sindaco, la diga già si sarebbe deliberata. Ecco i fatti.” vuol dire
avere scarsa considerazione dell’intelligenza delle persone che leggono e discutono, e non avere
alcuna considerazione per i fatti e le istituzioni: perché un candidato sindaco, docente universitario ed ex parlamentare dovrebbe ben sapere che in questo delicato ambito la Regione è l’ente locale competente, e che le opere pubbliche per essere finanziate prima e cantierizzate poi sono sottoposte a un iter complesso e che un sindaco non può scavalcare ed esautorare un presidente del consiglio, un ministro, uno o più presidenti di Regione, commissari straordinari…
Davvero deve essere questo il livello della politica nella nostra città? Davvero dobbiamo ridurre la
pubblica amministrazione con le criticità connesse a una fiera della vanità fine a sé stessa, una
vetrina permanente di (presunte) qualità divinatorie, senza alcuna ricerca di argomentazioni
fondate e approfondimenti ritenuti superflui? Senza mai entrare nei dettagli, nel “come” si
vorrebbe operare in modo alternativo e senza mai specificare “con quali risorse”?
Sulla stessa falsariga, diventano per il consigliere Angiola “noiosi” i miei richiami a “norme e
regolamenti comunali” (qui il riferimento è alla Fiera di Ferragosto), e l’essere “paladino della
difesa delle legalità” è una considerazione ironica, sprezzante: la sua narrazione prevede soltanto
denigrazione altrui –con un linguaggio e un tono francamente disdicevole per un candidato
sindaco, docente universitario ed ex parlamentare- e autoincensazione, in una campagna
elettorale permanente.
Un modo di fare politica a sua immagine e somiglianza che non produce e non produrrà mai nulla
di concreto, lontanissimo dal mio, dal nostro. Dispiace però per i cittadini, che meriterebbero un
apporto costruttivo e concreto ben diverso da chi ha chiesto ed ottenuto il loro consenso per
rappresentarli.