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Foggia e le sue antiche fabbriche di sapone

Foggia – Il capoluogo dauno nell’800 ospitava diverse fabbriche, tra queste vi erano quelle dedicate alla produzione di sapone.

A partire dagli anni 70 dell’800, il capoluogo dauno favorì la nascita e lo sviluppo di nuove realtà produttive. Nel 1873, per dare un notevole impulso all’agricoltura, fu realizzato uno stabilimento meccanico a vapore, Saponaro e Pollice, che forniva macchine e strumenti agrari, enologici e oleari. Tra il 1886 e 1888 il panorama produttivo della città di Foggia si arricchì ancora di più con la nascita di due nuovi stabilimenti.

Stiamo parlando di G.O. Barducci-Pedone, per la produzione di paste e pane, e Mancini e La Torre, per la produzione di macchine agricole e industriali. A queste si aggiunsero le fabbriche Balsamo, per la produzione di liquirizia, e Jagulli per la tessitura del cotone.

Dopo avervi parlato della golosa fabbrica di liquirizia, sempre grazie all’importante contributo di Ettore Braglia, cultore di storia locale, questa volta vogliamo soffermarci sulle fabbriche di sapone presenti in città nella seconda metà dell’800.

Le fabbriche di sapone sono stata la diretta conseguenza del lavaggio della lana. Il capoluogo dauno, all’epoca, era considerato infatti la capitale italiana della lana. Vista la notevole importantanza del sapone in città vi erano diverse fabbriche.

Più precisamente a Foggia vi erano due fabbriche dedicate alla produzione di sapone, una in via Normanno e una in via Fioritto.

Nel volume XVI di gennaio, febbraio, marzo, aprile, del 1838, “Annali Civili del Regno delle Due Sicilie”, pubblicato dalla tipografia del Real Ministero degli Affari Interni ubicata un tempo nel Real Albergo De’ Poveri a Napoli, si cita la produzione di sapone a Foggia.

Esiste un rudere, a 150 metri circa fuori Porta Grande, quasi di fronte alla “banchina di San Giovanni” con un prospetto che dà su via E. Fioritto, qui sorgeva questa antica saponeria e cereria. Due corpi di fabbrica simili, affiancati, con tetti a falde a spiovere e tegole.

Quando Thomas Alva Edison nel 1879 mise a punto la prima lampadina funzionante: restava accesa per più di tredici ore, ecco che si può comprendere l’importanza di questa cereria foggiana che produceva candele, ceri, e sapone. Non a caso a Foggia si dice “appleke e fa sapone!” Applichi e fai sapone! È un modo di dire curioso e divertente, che molto probabilmente deriva proprio dal dire degli operai di questa fabbrica.

Ma a parte i modi di dire, i saponi di questa fabbrica servivano specialmente per il bucato e per usi industriali come la lavatura delle lane, Foggia nell’ottocento si poteva considerare la capitale della lana, dove era grande la fabbricazione delle coperte di lana che prima impiegava propria dalla lana proveniente da Foggia.

Redazione

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