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Tradizione e innovazione, a Foggia da Aurum et Margaritae l’arte orafa diventa 2.0 con la stampante 3D

Foggia – Le attività storiche della città che sono sopravvissute a periodi di crisi economica, all’apertura dei grandi centri commerciali e soprattutto al difficile periodo della pandemia di Covid-19, possono quasi contarsi sulle dita della mano in città. A Foggia continuano a vivere alcune attività storiche, perlopiù a conduzione famigliare, che oggi rappresentano vere e proprie istituzioni.

Dopo avervi parlato di realtà come quelle di Ramar, la Svizzera e Nasillo, vogliamo parlarvi di un’altra attività della città, Aurum et Margaritae, dal latino oro e perle. Stiamo parlando di una gioielleria nata su via Vittime Civili nel 1989 che nel nome conserva tutto il fascino di un tempo e rimanda alla lingua latina. La storica gioielleria, da anni punto di riferimento per diverse generazioni, rappresenta un anello di congiunzione tra passato e futuro, tradizione e innovazione, grazie al lavoro di Francesco De Matteo, figlio di Peppe e Gina.

Francesco è un artigiano 2.0, in lui è viva la fiamma della passione dell’artigiano di una volta ma con un’occhio attento alle nuove tecnologie. “Il lavoro dell’orafo è un lavoro che viene realizzato su misura – ci dice Peppe – Ora con le nuove macchine come la stampante 3D diventa ancora più su misura, Francesco dal semplice bozzetto può mostrare il gioiello in 3d e realizzarlo in poco tempo”.

Francesco aveva 15 anni quando a Grosseto inizia a lavorare in bottega facendo i primi passi nel mondo del lavoro come orafo per poi spostarsi a Napoli, dopo il diplome, per continuare a studiare l’arte orafa e a lavorare. Dopo aver frequentato diversi corsi in Italia e in Belgio, inizia a lavorare come orafo e gemmelogo a Foggia nell’attività di famiglia. Abbiamo scambiato quattro chiacchiere con lui sul rapporto tra artigianano e innovazione, un tema che ben rappresenta il lavoro e la piccola produzione di Aurum er Margaritae.

Come é cambiato il mestiere dell’orafo oggi e più in generale dell’artigiano?

Oggi il mestiere dell’artigiano è cambiato molto, prima si utilizzavano dei metodi “antichi” oggi la tecnologia rappresenta un notevole aiuto e sostegno al lavoro di tutti i giorni. Quando ho iniziato e dovevo saldare degli anelli con le pietre, per isolare le pietre le depositavo in una tazzina con l’acqua. Adesso, invece, si utilizzano delle paste e delle saldatrici a laser e filo contino, non si hanno più problemi. La tecnologia e le nuvoe macchine sono diventate fondamentale in alcuni lavori come quello dell’orafo, un lavoro in continua evoluzione.

Con l’aiuto del computer, ad esempio, l’artigiano perfeziona la fase della progettazione e il lavoro finale è sicuramente più preciso e veloce. Anche per quanto riguarda l’incisione di nomi e frasi sui gioielli, prima le facevo con il seghetto impiegando circa 30 minuti, ora utilizzo il laser e impiego 5 minuti. Per stare al passo con la società tutto è diventato più veloce.

Inoltre, con la diffusione dei social network il lavoro dell’artigiano non è più solamente quello di bottega. I lavori vengono condivisi con tantissime altre persone in pochi secondi su Instagram e Facebook. Se prima si conosceva solamente la propria piccola realtà, ora si ha la possibilità di osservare tutto ciò che circonda in qualsiasi campo e prendere spunto.

In una società come la nostra, che va sempre di fretta ed è in continua evoluzione grazie alla crescita del mondo digitale, l’artigiano deve essere anche imprenditore. Come preferisci definirti?

Io sono un po’ artigiano, un po’ venditore e un po’ imprenditore. Devo dividere il mio tempo tra laboratorio, banco, social e contabilità. Porto avanti la strategia di comunicazione del nostro negozio, oggi più che mai è importante comunicare con i clienti attraverso i social e mostrare giorno dopo giorno i lavori creati e pronti per essere venduti. Qui la nostra è una piccola produzione, rivendiamo grandi marchi e con i social riusciamo a mostrarli a più persone possibili.

Sicuramente il laboratorio è la mia dimensione, qui seduto al banchetto mi sento davvero a casa. Fischietto, ascolto la musica e lavoro a qualsiasi orario, spesso anche dopo la chiusura. Dietro l’artigianato c’è una storia, un anello creato da un artigiano è diverso rispetto a quello realizzato da una grande ditta. Questo lavoro mi appassiona, l’artigiano non ha orari. La prima volta che ho stampato in 3D sono uscito dal negozio alle 23:00.

Se proprio devo trovare na definizione, sono un orafo e mi piace definirmi come un chirurgo dell’oro, il mio lavoro richiede grande precisione e perfezione. Come qualsiasi lavoro artigianale anche quello dell’orafo é fatto di prove su prove, sbagli su sbagli.

Parliamo della stampante 3D. In che modo l’artigianato incontra l’innovazione nella vostra gioielleria?

Per chi come me lavora con piccoli articoli e con particolari minuziosi, macchine come quella 3D rappresentano un importante aiuto che porta notevoli vantaggi sulle tempistiche e sul risultato del prodotto. Con la stampante 3D non esistono errori, si raggiunge una perfezione che manualmente è davvero molto difficile da raggiungere, quasi impossibile. Da questo punto di vista il mio lavoro diventa più semplice e l’innovazione modernizza il lavoro dell’orafo, un mestiere antico di grande passione e artigianato.

Anche chi non ha esperienza al banchetto di lavoro può realizzare gioielli con la stampante 3D, uno strumenti utile e al passo con i tempi che ha facilitato molto il nostro lavoro. Qui in gioielleria l’artigianato incontra l’innovazione davanti ad alcune richieste particolari che per realizzarle a mano, come si usava una volta, ci vorrebbe tantissimo tempo e grazie alla stampante 3D si può realizzare a bassi costi e soprattutto in poco tempo.

Abbiamo introdotto la stampante 3D da poco tempo in gioielleria e ho già realizzato alcuni gioielli. Le incisioni con il laser, invece, le facciamo già da diversi anni. Nelle prossime settimane porterò in laboratorio anche una nuova saldatrice a filo continuo che potrò utilizzare su tutti i materiali. Per quanto riguarda la stampante 3D, sto iniziando dei corsi per scoprire tutte le sue funzioni e per poterla utilizzare al meglio nella realizzazione dei gioielli. Il materiale che utilizziamo per stampare è la resina e il risultato è davvero molto preciso, impeccabile.

Cosa si può realizzare con la stampante 3D e quali vantaggi porta il 3D printing nella modellazione di un gioiello?

Si può realizzare qualsiasi gioiello che abbia delle pietre da incassare, la struttura dell’anello si costruisce intorno alla pietra. Questo vale sia per la stampante 3D che per il lavoro “classico”. Anelli, bracciali, collane, con la stampante 3D si può realizzare davvero di tutto. Il risultato finale è precisissimo.

Il cliente potrà richiedere un gioiello e dopo aver realizzato il progetto si passerà al lavoro con la macchina. Con la stampante 3D riesco ad ottimizzare i tempi e mentre la stampante lavora posso dedicarmi ad altri lavori, dare una mano al banco o condividere sui social alcune foto dei nuovi arrivi.

I vantaggi, quindi, sono tanti e i risultati sono buoni. Noi siamo un negozio con un piccolo laboratorio che fa riparazione e creazione per i suoi clienti, non siamo una grande produzione ma cerchiamo di accontentare tutte le richieste, anche quelle più particolari. In futuro pensiamo di acquistare anche altri macchinari, nuovi attrezzi che possano contribuire a darmi una mano nel mio lavoro da orafo.

Cosa cercano oggi i clienti? Quali sono i gioielli più acquistati negli ultimi tempi?

Durante il periodo del lockdown, appena scoppiata la pandemia di Covid, abbiamo aperto il nostro e-commerce e abbiamo iniziato a sperimentare la vendita online. Con il sito e le pagine social riusciamo a rivoglerci a molte più persone, non solo ai clienti fedeli che ci conoscono da anni e che per diverse ricorrenze raggiungono il nostro negozio per acquistare un gioiello.

L’oro giallo è tornato di moda, anche tra i ragazzi, ma il gioiello più venduto resta sicuramente il solitario, un vero evergreen un po’ come le perle. La moda nel mondo dei gioielli è cambiata e si è evoluta, è sempre più al passo con le ultime tendenze e con la tecnologia.

Un po’ di tempo fa, ad esempio, ho realizzato un bracciale con inciso un codice di Spotify scansionabile con lo smartphone che permette di ascoltare la canzone del cuore che il fidanzato ha voluto dedicare alla fidanzata. Ora i gioielli devono essere personalizzati, devono raccontare una storia.

Annarita Correra

Mi chiamo Annarita Correra, ho 28 anni, sono una giornalista pubblicista, una copywriter, content creator e cantastorie. Credo che la bellezza salverà il mondo e per questo la cerco e la inseguo nella mia terra, la più bella del mondo. L’amore per la letteratura mi ha portato a conseguire la laurea triennale in Lettere Moderne e quella magistrale in Filologia Moderna. Ho collaborato con riviste online culturali, raccontando con interviste e reportage le bellezze pugliesi. La mia avventura con Foggia Reporter é iniziata cinque anni fa. Da due anni curo la linea editoriale del giornale, cercando di raccontare la città e la sua provincia in modo inedito, dando voce e spazio alla cultura e alle nostre radici. Scrivo e creo contenuti digitali, gestisco la pagina Instagram del giornale raccogliendo e raccontando le immagini più belle delle nostra terra.

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