Tradizioni

E’ tempo di olive dolci fritte: ecco come le preparavano i nostri nonni

Sono ottime sia da sole che come contorno a piatti di carne o pesce

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L’autunno è la stagione in cui i prodotti pugliesi assumono colori e sapori che rendono unici i piatti e le ricette tipici di questo periodo autunnale.

Tra questi sicuramente le olive rappresentano un’eccellenza della nostra terra. Quelle dolci (da preparare fritte in padella) sono specialità che troviamo disponibili proprio nei mesi autunnali di Settembre, Ottobre e Novembre.

Le olive dolci, appartenenti alla tipologia “Nolche”, si caratterizzano per il gusto dolciastro ed il retrogusto amarognolo e si riconoscono anche per la polpa, più chiara rispetto ad altri tipi di olive, o con sfumature rossastre. Solitamente si coltivano nei terreni agricoli del Nord Barese, e sono olive abbastanza “antiche”, poichè erano apprezzate e consumate anche dai nostri nonni.

Alcuni anziani- così come riporta il sito Lamia-Puglia.com– erano soliti cuocerle con la cenere del braciere, lo strumento utilizzato in passato per riscaldare le abitazioni. Una volta tolte dal fuoco, le olive venivano schiacciate e poi condite con un po’ di sale e olio extravergine di oliva. Insomma, i nostri nonni ricavavano dalle olive dolci una vera e propria crema, da spalmare su fette di pane abbrustolito.

Le olive dolci fritte, ottime sia se consumate da sole (sono abbastanza caloriche, ma anche ricche di polifenoli) che in accompagnamento ad ortaggi o verdure di stagione (come la zucca), vanno preparate utilizzando una padella adatta, che sia quindi antiaderente.

Dopo aver lavato e asciugato le olive nella quantità che si desidera consumare, si lascia soffriggere su fuoco lento un po’ di sale, peperoncino, aglio sminuzzato con olio extravergine di oliva. C’è chi preferisce aggiungere anche qualche pomodorino, per rendere ancora più gustoso il tutto.

Quando le olive cominciano a sfaldarsi e a formare una cremina profumata e densa, è il momento giusto per poterla gustare anche con il pane, facendo la classica “scarpetta”, a cui ogni buon pugliese non rinuncia mai.

La preparazione delle olive dolci, per molti nostalgici della tradizione, rappresenta ancora oggi un rito che si rinnova per ricordarci le nostre origini e l’attaccamento alla nostra terra.

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