Domani quarto appuntamento di Musica Civica con Josè Cura
Al Giordano il tenore José Cura con l'Orchestra della Magna Grecia. Il tenore argentino nella doppia veste di cantante e direttore

Una serata d’eccezione in occasione del quarto appuntamento di Musica Civica – Conversazioni tra suoni e parole, la nota rassegna curata dall’artista e organizzatore culturale Dino De Palma. Nella meravigliosa cornice del Teatro “U. Giordano” di Foggia domenica 22 ottobre alle 19 sul palco andrà in scena Canzoni argentine. Un affresco musicale dei ritmi, dei colori, delle melodie dello Stato, l’Argentina, che ha dato i natali ad uno dei più grandi tenori del mondo. Protagonista assoluto di questo vero e proprio evento è José Cura, artista istrionico e vero mattatore di un concerto che lo vede impegnato come cantante, direttore e compositore. Suoi sono anche tutti gli arrangiamenti per orchestra proposti questa sera delle canzoni che hanno reso l’Argentina uno degli Stati musicalmente più amati del mondo. Il programma, oltre a due brani di Walsh e Herrera in apertura, si concentra sul ciclo di liriche scritte dallo stesso Cura su testi di Neruda e sulla produzione di canzoni di quello che si definisce Lo Schubert argentino, Carlos Guastavino. Se muoio, sopravvivimi! Queste le parole che spinsero il grande tenore argentino a comporre le liriche che ascolteremo nel programma, quando, impegnato a Palermo nel 1995 nell’opera Francesca da Rimini, trovò in camerino un libro di Pablo Neruda e aprendolo a caso iniziò a leggere versi come Quando io muoio, voglio le tue mani sui miei occhi, Amore mio, se muoio e tu non muori. Da queste letture l’ispirazione di Cura: doveva scrivere canzoni su testi del grande Neruda. Accanto a queste canzoni, quelle di un compositore simbolo dell’Argentina, Guastavino. Pagine intellettualmente raffinate, dolci o aspre, tristi o umoristiche, talvolta malinconiche, ma sempre toccanti.