Crisi idrica, Cataneo (IdM): “Otto anni di sollecitazioni, ora servono risposte concrete per Foggia”

FOGGIA – La crisi idrica che da anni affligge la Capitanata potrebbe presto avere uno spiraglio di soluzione. Dopo ben quattro delibere approvate dal Consiglio comunale di Foggia tra il 2017 e il 2024 e numerose denunce rimaste inascoltate, il consigliere comunale e capogruppo dell’IdM, Pasquale Cataneo, annuncia che venerdì a Bari sono attese notizie importanti in merito a un finanziamento per il recupero delle acque reflue affinate.
L’intervento, se realizzato, consentirebbe di recuperare oltre 13 milioni di metri cubi di acqua affinata ogni anno dal depuratore di Foggia, da destinare all’agricoltura, garantendo al contempo un maggiore afflusso di acqua potabile alla diga di Occhito. Una soluzione che, oltre a sostenere il comparto agricolo, ridurrebbe i rischi legati all’utilizzo di acqua depurata ma non affinata e migliorerebbe la qualità delle acque balneari sul litorale sipontino.
Cataneo, affiancato dal collega Mancini, rivendica anni di battaglie istituzionali e di denunce supportate da dati e studi tecnici: “Tenacia e perseveranza sono state la nostra guida. In questi anni – sottolinea – abbiamo bussato a tante porte, spesso ricevendo solo promesse vuote, ma la necessità di dare risposte a cittadini e imprese ci ha spinto a insistere”.
Il consigliere evidenzia anche il divario tra la Capitanata e il resto della regione: “La Regione Puglia ha previsto 27 impianti di affinamento delle acque reflue, ma in provincia di Foggia ne sono stati finanziati solo due, a San Severo e Manfredonia. È un’ingiustizia che penalizza un territorio che vive soprattutto di agricoltura e che avrebbe bisogno di investimenti immediati”.
Parallelamente agli invasi in programma (Piano dei Limiti e Palazzo d’Ascoli) e al collegamento Liscione-Occhito, opere di lungo periodo che richiederanno anni di lavori e ingenti risorse, secondo Cataneo è indispensabile agire subito sull’affinamento delle acque reflue, come avviene già in altre aree della Puglia. “Non possiamo più aspettare – aggiunge –. Bisogna finanziare anche gli impianti di San Giovanni Rotondo e del Candelaro, capaci da subito di dare effetti positivi per l’ambiente, l’agricoltura, il turismo e la sicurezza alimentare”. Il capogruppo IdM non risparmia critiche a chi oggi si propone come difensore della questione idrica dopo anni di immobilismo: “Spiace constatare – conclude – che chi ha ignorato il problema per anni oggi provi a vestirsi da paladino del territorio. Noi invece ci siamo sempre stati e continueremo ad esserci, con impegno personale e politico, per ottenere finalmente risposte concrete a una delle emergenze più gravi per la nostra provincia”.