Cresce settore edile, ma attenzione alle infiltrazioni mafiose
Una tavola rotonda su “Grandi opere e infrastrutture: diritti, legalità e sicurezza” si è tenuta ieri lunedì 10 luglio nella sala consiliare del Comune di Cerignola, organizzato da Cgil Foggia e Fillea Cgil Foggia.

Si è discusso di Grandi Opere e infrastrutture che saranno realizzate in Capitanata, e della necessaria attenzione ai temi della legalità degli appalti e della sicurezza sul lavoro, nel convegno promosso lunedì dalla Fillea Cgil di Foggia assieme alla Camera del Lavoro Territoriale, sede quell’aula consigliare del Comune di Cerignola, amministrazione – assieme a Foggia, Manfredonia, Mattinata, Monte Sant’Angelo – decaduta per decisione del Ministero dell’Interno che ha riscontrato condizionamenti mafiosi.
Nella sua relazione, il segretario generale della Fillea Cgil di Capitanata, Savino Tango, ha elencato i principali interventi infrastrutturali che interessano la provincia di Foggia: “Penso al raddoppio ferroviario della Bari-Napoli, da sempre considerata una delle opere più strategiche per lo sviluppo del nostro territorio, così come il raddoppio ferroviario della Lesina Termoli, anch’esso di fondamentale importanza per velocizzare il trasporto su binari lungo la dorsale adriatica per persone e merci. Voglio ricordare i protocolli di legalità già firmati, con la prefettura di Termoli, e l’altro protocollo firmato il 21 Luglio dell’anno scorso che interessa invece l’opera della traversale appenninica”. Due opere “che interesseranno oltre 1300 lavoratori edili”.
Tutto questo avviene in un momento particolare “dove il settore è in forte ripresa soprattutto nell’ultimo biennio, dall’entrata in vigore del Durc per congruità, il quale ha contrastato il fenomeno del dumping contrattuale facendo emergere ingenti sacche di lavoratori che fino a pochi mesi fa erano a nero o magari inquadrati con altre forme contrattuali, vedi Ccnl metalmeccanico, multiservizi o false partite Iva. Così come non possiamo dimenticare l’incentivo del Super Bonus 110%”.
Tutto questo ha comportato “che si è passati dai 39 milioni di euro di massa salari del periodo pre covid agli attuali oltre 60 milioni. Si è avuto anche un incremento notevole del numero delle maestranze passate dai circa 4500 operai censiti in Cassa edile nel 2020 a più di 7.000 attuali così come anche il numero di ore censite per la realizzazione delle opere stesse”.
Tutto questo senza contare l’impatto che si potrà generare a seguito delle grandi opere e finanziamenti PNRR, “anche se siamo preoccupati – sottolinea Tango – dalla riforma del codice degli appalti che consente dal primo di luglio subappalti a cascata, generando inesorabilmente un rischio elevato di riduzione di diritti e sicurezza per i lavoratori coinvolti. In questo contesto un ruolo fondamentale viene dato ai protocolli di legalità e sicurezza che noi del Sindacato firmiamo ogni giorno e che come dicevo prima abbiamo già firmato per le due grandi opere succitate e che ci accingiamo a firmarne altre sei tra un paio di giorni con l’ANAS in Prefettura riguardanti altre opere strategiche in Capitanata”.
Per la Fillea Cgil è evidente che “tali ingenti opere vanno controllate e monitorate con attenzione in fase di aggiudicazione di appalto. Perché è proprio in quelle sacche della burocrazia che si annidano i rischi di infiltrazione dalle organizzazioni malavitose, ora più che mai possibile con il sistema di subappalto deliberato dal Governo Meloni. Noi chiediamo che i controlli sulla legalità dell’appalto debbano essere estesi anche alle aziende subappaltatrici poiché è proprio lì che si verificano le maggiori irregolarità. In questi contesti sono cresciuti fenomeni come il sotto inquadramento quando di vero e proprio ricatto nei confronti dei lavoratori, costretti a firmare buste non corrispondenti al salario reale percepito”.
“La battaglia per la legalità fa parte del nostro Dna – ha concluso Savino – a tutela di chi lavora ma anche della qualità delle opere. Tutte le istituzioni devono prestare grande attenzione a questi investimenti e alle opere che si andranno a realizzare, cercando di cantierizzare quanto prima. Prestando attenzione anche al trasporto aereo e alle opere serventi ad esso e agli stanziamenti per la Zes e l’area retro portuale a Manfredonia. Abbiamo grandi potenzialità, investimenti da mettere a terra, piccole e grandi opere che possono segnare un rilancio del territorio sul piano economico, occupazionale, sociale. Ma la legalità, la sicurezza sono per noi la pre condizione di un vero sviluppo. E su questo vigileremo senza tregua”.