Borgo Turrito e il vino che profuma di tradizioni e storia foggiana

Settembre è il mese della vendemmia, il mese che sancisce l’inizio dell’autunno. In questo particolare mese in cui le foglie iniziano, lentamente, a cambiare colore e il vento diventa più frizzante, si prepara il vino che verrà.
Aver intrapreso gli studi universitari in viticoltura ed enologia mi ha permesso di raggiungere dei livelli qualitativi importanti: il 20 di aprile 2016 abbiamo ricevuto la medaglia d’argento a “Le Mondial du Rosé”, in Francia, per il CalaRosa Nero di Troia IGP Puglia Rosato, un riconoscimento molto importante per Foggia».

Borgo Turrito: è foggiano uno dei vini rosé più buoni al mondo
A proposito di vini locali è d’obbligo la domanda: «Quanto è importante esaltare il proprio territorio con un vino che lo rispecchi?», il titolare di Borgo Turrito prontamente mi risponde: «È fondamentale valorizzare il vino locale, il Nero di Troia, è un vitigno molto antico che ha alle spalle diverse ipotesi riguardo le proprie origini: potrebbe essere originario dell’Asia Minore (quindi della città di Troia) e importato dagli antichi greci durante il periodo ellenico, oppure il suo nome potrebbe derivare dalla città di Troia, in provincia di Foggia.
Infine, si ipotizza che il Nero di Troia sia un parente di alcuni vitigni spagnoli, importati da Don Alfonso d’Avalos durante la dominazione spagnola in Puglia. Il Nero di Troia conserva il suo gusto e il suo profumo anche a distanza di anni e gustandolo si percepisce il nostro territorio, la Capitanata».
Guardare al futuro partendo dal territorio, dalla storia e dalle tradizioni, questo il messaggio di Luca Scapola, un giovane imprenditore, che ama la sua terra e crede che Foggia, con le sue risorse naturali, possa crescere sempre di più e mostrare non solo in Italia, ma anche all’estero, eccellenze assolute.